IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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Nelle classi inferiori la povertà provvede all’uguaglianza: la poligamia è troppo<br />
costosa. Anche il lavoro contribuisce ad avvicinare i sessi: il lavoro dei campi fa vivere i<br />
giovani di ambo i sessi nella più ampia libertà. Il fieno e i pascoli verdi sono sempre stati,<br />
anche prima che la poesia pastorale ne cantasse le lodi, la più comoda delle alcove.<br />
La ricerca delle radici culturali comuni<br />
Per quanto concerne la concezione di Hitler dei rapporti umani e della società, occorre<br />
comprendere e non demonizzare la sua figura, che presenta “qualcosa” da insegnare al<br />
mondo, per non cadere nel gioco che lui stesso ha compiuto di dividere il mondo in<br />
buoni/cattivi, vincitori/vinti, superiori/inferiori, cittadini/stranieri ecc. Nel suo Mein Kampf, a<br />
parte le sue idee estremistiche ed esasperate, scrive anche qualcosa di “non riprovevole” per il<br />
comune buon senso:<br />
La seconda modifica nel programma di educazione scientifica deve essere questo, per lo Stato<br />
nazionale: è tipico della nostra epoca materialistica ciò, che l’educazione scientifica si rivolge sempre<br />
più alle materie positive, ossia alla matematica, alla fisica, alla chimica. Esse certamente sono<br />
indispensabili in un’epoca in cui la tecnica e la chimica sono predominati e sono rappresentate nella<br />
vita di tutti i giorni dalle loro caratteristiche evidenti; ma è rischioso basare soltanto su questo<br />
l’educazione generale di un popolo. Particolarmente nell’insegnare la storia non si deve tralasciare lo<br />
studio degli antichi. La storia romana nei suoi caratteri generali è e resta la più grande maestra non<br />
solo per la nostra epoca, ma per tutte le epoche. Anche l’ideale della civiltà greca non deve andar<br />
perduto nella sua rara bellezza. Le differenze dei singoli popoli non devono farci scordare la grande<br />
comunità di razze. La lotta che presentemente infuria ha scopi molto grandi; una civiltà lotta per la<br />
propria sopravvivenza: una civiltà che comprende in sé millenni e che contiene insieme l’Ellenismo e<br />
il Germanesimo. 25<br />
Hitler parla di una civiltà che lotta per la propria sopravvivenza. Ma purtroppo la sua<br />
idea di sopravvivenza è in realtà un’idea di predominio, attraverso una concezione razzista del<br />
mondo che affiora da queste dichiarazioni:<br />
Cultura e civiltà del nostro continente sono strettamente collegate, con la presenza degli<br />
Ariani. Il declino e la sparizione dell’Ariano riporterebbe sul mondo ere di barbarie.<br />
25 Ibidem, p. 48<br />
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