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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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CAPITOLO V<br />

UNA POLITICA ESTERA CON UNA SOLA VOCE<br />

L’ESTERNO RISPECCHIA CIÒ CHE SUCCEDE ALL’INTERNO<br />

Oggi in Europa si parla di costruire una politica estera coesa. Ritengo che questo<br />

obiettivo possa essere conseguito tenendo presente che i rapporti con l’esterno finiscono per<br />

rispecchiare ciò che succede all’interno di una persona e di una nazione, per un meccanismo<br />

di sincronicità, di cui ho parlato nel volume “Una paura per crescere”.<br />

Hitler ha costruito una politica estera di “padroni del mondo intero”, esattamente come<br />

all’interno del Reich ha istituito una rigida gerarchizzazione nei rapporti basata su una<br />

classificazione pregiudiziale che stabiliva chi era superiore e chi era inferiore. E naturalmente,<br />

in base a questo criterio, il cittadino tedesco- non il semplice appartenete allo Stato – anche se<br />

spazzino, aveva una dignità superiore al re di uno Stato Straniero, secondo quanto afferma lo<br />

stesso Hitler nel III capitolo del Mein Kampf 1<br />

Qui si può notare come il criterio dell’appartenenza al Reich sia assai più<br />

determinante, nella valutazione di una persona, di tutti gli altri valori intrinseci ad un<br />

individuo, sia in quanto tale, sia per quanto ha realizzato nel suo percorso evolutivo di essere<br />

umano.<br />

L’esito di questo criterio di valutazione delle persone è diventato tragicamente<br />

tangibile nei campi di concentramento nazisti presenti in vari stati <strong>eu</strong>ropei e nelle stragi<br />

operate dei nazisti.<br />

La piena consapevolezza del passato<br />

Mercoledì 17 aprile 2002, il presidente della Germania Johannes Rau si è recato a<br />

Marzabotto (Bologna), accompagnato dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi,<br />

e ha reso omaggio alla stele sulle colline di Marzabotto che ricorda le vittime della più<br />

terribile strage compiuta dai nazisti in Italia: tra il 28 e il 30 settembre 1944 il paese fu<br />

1 Cfr. op. cit. p. 64<br />

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