IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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l’affermazione del nazionalsocialismo e del pangermanesimo in quanto identità e cultura<br />
tedesca.<br />
Nel suo Mein Kampf, Hitler scrive: “La Germania o raggiunge il grado di Potenza<br />
mondiale o non esisterà. Ma per giungere a Potenza mondiale ha la necessità di avere una<br />
grandezza che le dia attualmente il sufficiente prestigio e dia da vivere alla sua gente. I<br />
nazionalsocialisti cancellano la politica estera tedesca di prima della guerra e l’annullano. Noi<br />
iniziamo dal punto in cui ci si fermò 600 anni fa. Finiamo l’eterno cammino tedesco verso il<br />
nord e l’ovest e guardiamo i territori posti all’est. Facciamola finita con la politica coloniale e<br />
commerciale di prima della guerra e passiamo ad una politica di espansione nel futuro. Ma<br />
allorché diciamo di nuovi spazi <strong>eu</strong>ropei, dobbiamo tenere in considerazione innanzitutto<br />
l’Unione Sovietica o le Nazioni satelliti ad essa affiliate. Pare che il fato stesso ci voglia dire<br />
queste cause”. 1 E un po’ più avanti precisa: “E’ nostro dovere, compete al movimento<br />
nazionalsocialista, spingere la Germania verso questo ideale politico, che gli renderà chiaro<br />
come il suo fine futuro non sia riposto nel ricostruire la marcia d’Alessandro, famosa e<br />
ipnotizzante, ma nel duro lavoro della terra tedesca, a cui le armi della Germania daranno<br />
spazio“. 2<br />
D’altronde, la connessione tra le mire espansionistiche di Hitler e l’identità della<br />
Germania come “stirpe” emerge da questo brano del suo libro: “Il nostro movimento riuscirà<br />
ad abbattere la triste proporzione odierna tra la popolazione tedesca e il suo spazio vitale,<br />
guardando alla superficie sia come a una sorgente di vita, sia come ad una colonna per una<br />
politica di grandezza. Dovrà anche cercare di annullare la mera proporzione fra la storia<br />
antecedente tedesca e l’attuale angosciosa incapacità. Bisogna che comprenda che noi,<br />
essendo la più potente umanità terrena, dobbiamo raggiungere un importantissimo ideale, e lo<br />
compiremo con tanto più grande ardore quanto più la popolazione tedesca prenderà un punto<br />
di vista razzista, e non penserà soltanto ad allevare cani, gatti e cavalli, ma diventerà pietosa<br />
del proprio sangue”. 3<br />
La mania di grandezza di Hitler viene “contrabbandata” come “anima della<br />
Germania”, che avrebbe trasfuso il suo apporto di civiltà ad altri stati. Il seguente stralcio<br />
chiarisce questa tematica: “L’anima della Germania sarebbe in grado solo con poche persone<br />
di trasfondere il suo apporto di civiltà in seno ad altri stati, senza neanche che fosse<br />
considerata la loro discendenza. Diventerebbe fertilizzante per il progresso fino alla completa<br />
1 Hitler A., Mein Kampf, La Lucciola, Varese, 1991, pp. 230-231<br />
2 Ibidem, p. 231<br />
3 Ibidem, p. 223<br />
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