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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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linguaggio chiaro di “protezione” dall’insicurezza in cui vivono?<br />

Le Pen non è un tecnocrate distante o un tiepido amministratore della giustizia sociale.<br />

La definizione che Le Pen ha dato di se stesso potrebbe essere applicata ad Adolf Hitler che<br />

era socialmente di sinistra, economicamente di destra e nazionalmente tedesco.<br />

Ciò che fa riflettere è anche la constatazione che il 70% degli ebrei della capitale<br />

francese, ha votato Le Pen, perché è l’unico che garantisce protezione, dopo che ha ritirato<br />

alcune esternazioni fatte in passato riguardo agli stessi ebrei.<br />

In rue de Rosier, che è il sito ebraico di Parigi, non c’è traccia di saracinesche<br />

abbassate, di segnali di allarme (nero), di occhi sbarrati e labbra tremule. I sondaggi, più o<br />

meno centrati, dicono che tra il sessanta e il settanta per cento della popolazione ebraica<br />

avrebbe votato per il candidato di estrema destra, l’unico che garantisca protezione nei<br />

confronti degli arabi. Siamo nella allucinazione piena, siamo nella politica degli alibi e delle<br />

giustificazioni juke box, a gettone, secondo richiesta. E qui, i giornalisti minatori alla ricerca<br />

di chissà quale pepita, scoprono piccole pietre, c’è quello al quale hanno incendiato il negozio<br />

che ha votato Le Pen perché non ne può più, c’è quell’altro che per solidarietà con il<br />

negoziante ha spostato le proprie preferenze dal centro a destra, c’è l’anziana signora alla<br />

quale hanno già scippato il portafoglio quattro volte davanti al metrò di Saint Lazare e<br />

dunque, a settantaquattro anni, ha deciso di mollare Jospin e la sua orchestra che nulla<br />

avrebbero fatto per lei, c’è anche un artista no global che dopo aver votato per Mitterrand e<br />

Jospin ha pensato bene che Le Pen, portando fuori la Francia dall’Europa, potrebbe portarla<br />

fuori anche dal resto del mondo.<br />

Trattasi di reazione protestaria, dicono i politologi. Ma tutti costoro si sono risvegliati<br />

con l’etichetta di appestati, di lepenisti, di nazifasciò mentre nella loro testa c’è altro, non la<br />

croce uncinata, non le camere a gas, non la xenofobia ma il logorio della vita moderna con<br />

tutti gli annessi e connessi. Soldi e sicurezza, meno tasse e più disciplina, sono le vitamine<br />

richieste, necessarie, indispensabili, comuni in ogni parte del mondo.<br />

Sempre stando ai sondaggi di cui sopra il signor Jean Marie Le Pen potrebbe<br />

benissimo scendere, il giorno 5 di maggio 2002, al di sotto dei sedici virgola poco che ha<br />

raggiunto trionfalmente il 21 aprile 2002. I risultati dimostrano che la destra ha perduto in<br />

sette anni quattro milioni di elettori (la destra di Chirac, Balladur e soci), attorno al 30 per<br />

cento di crisi, mentre la sinistra sta appena meglio avendo lasciato dans la rue tre milioni di<br />

preferenze. Senza dover allestire una speciale edizione su dove sono andati a finire quei sette<br />

milioni di voti, basta consultare la cifra degli astensionisti ma, attenzione, anche quella<br />

dell’estrema sinistra trotzkista e dell’estrema lepenista. Insomma una distribuzione dei pani e<br />

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