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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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occuparsi anche dell’educazione delle ragazze partendo dagli stessi principi che usa per educare i<br />

ragazzi. Anche in questo caso si deve dare una preminenza alla educazione fisica, e soltanto in un<br />

secondo tempo ci si deve preoccupare di progredire le facoltà psichiche ed intellettuali. 39<br />

La prevalenza accordata da Hitler all’educazione fisica della donna ci richiama alla<br />

mente lo schema pregiudiziale o categoria che classifica le donne in base al loro aspetto fisico,<br />

considerandole alla stregua di semplice “oggetto di desiderio” o “nate per servire l’uomo”. Il<br />

fatto che, nell’ottica di Hitler, solo in un secondo tempo ci si possa preoccupare di far<br />

progredire le facoltà psichiche e intellettuali, testimonia il basso livello di considerazione in<br />

cui è tenuta la donna, in linea con la dicotomia dominante/dominato, up/down,<br />

superiore/inferiore. Una tale concezione gerarchica dell’“ordine sociale” è allineata con un<br />

concetto militare della società, in cui c’è chi comanda e chi obbedisce. Ma, in tale contesto,<br />

non ci può essere il dialogo, possibile solo tra pari, e una vera democrazia, in cui tutti hanno<br />

spazio espressivo e voce in capitolo.<br />

Vera democrazia e regime totalitario a confronto<br />

L’Wall Street Journal il 26 aprile 2202 ha diffuso una valutazione dell’Europa<br />

parlando dell’“efficienza e disciplina della leadership italiana di Berlusconi”, la migliore in<br />

Europa, e successivamente, viene classificata la leadership di Tony Blair.<br />

L’immagine dell’Italia “grande Nazione democratica” al pari degli Usa, pertanto, non<br />

sfiora nemmeno la concezione dell’“ordine” considerata tipica dei totalitarismi di destra, in<br />

cui domina l’irreggimentazione gerarchica dei colonnelli e dei generali e dove i rapporti<br />

umani sono egemonizzati dal verbo “obbedire”, per creare sudditanza verso il capo e<br />

stroncare la possibilità di vagliare criticamente e di esprimere i risultati delle proprie<br />

riflessioni critiche.<br />

Anche i mass media possono assumere la funzione di “capi”, verso cui si stabilisce<br />

una forma di sudditanza o di “culto”. In effetti, oggi i mass media possono diventare uno<br />

strumento di propagando politica e di influenzamento dell’opinione pubblica, costituendo una<br />

minaccia alla libertà dell’individuo.<br />

Il presidente Ciampi, proponendosi come garante della costituzione e dell’unità, il 3<br />

maggio 2002 ha detto in televisione che “in una sana democrazia deve essere viva la dialettica<br />

politica e il confronto delle opinioni (deve essere) libero”.<br />

39 Ibidem, p. 40<br />

Il problema è stato chiaramente percepito e delineato in Italia, anche quando il<br />

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