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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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<strong>IL</strong> <strong>PENSIERO</strong> <strong>ADOLESCENTE</strong> <strong>DI</strong> <strong>HITLER</strong>.<br />

Perché parliamo di “pensiero adolescente” di Hitler, come indica il titolo del libro?<br />

Perché Hitler riflette nel suo pensiero i tratti caratteristici della sua personalità e il suo<br />

livello evolutivo di adolescente: l’estremismo,l’assolutismo, l’idealizzazione di una tipologia<br />

razziale, il riferimento ad eroi della storia che hanno fatto imprese grandiose, l’onnipotenza<br />

narcisistica, la megalomania,il gusto del rischio, la spavalderia, la volontà di potenza, il culto<br />

dell’Io, in cui, anziché affermarsi esternamente sul piano del comportamento, l’Io si rivela<br />

dall’interno e si esalta nel segreto della coscienza. Nei casi migliori, da questa età del culto<br />

dell’Io uscirà un essere cosciente della sua individualità, maturo per affrontare l’avvenire e le<br />

sue responsabilità di adulto. E’ forse il caso di sottolineare che l’intensità e la profondità di<br />

questa presa di coscienza riflessa variano a seconda della personalità, del carattere, del<br />

passato, dell’intelligenza di ciascuno. Si può ben dire che il Mein Kampf ha fatto presa e si è<br />

diffuso rapidamente in una massa di adolescenti che pensavano, sentivano e agivano come<br />

Hitler. Il suo libro è ancora attuale perché rispecchia pienamente la “filosofia di potenza” dei<br />

giovani.<br />

L’adolescenza è un periodo di transizione dall’infanzia all’età adulta, ma il percorso<br />

evolutivo che porta ad una maturità della personalità può essere molto travagliato o arrestarsi,<br />

come succede a quegli individui che restano adolescenti per tutta la vita, ribelli o meno, per<br />

non aver operato questo ritorno in se stessi ed anche, spesso, per non aver saputo ad un certo<br />

momento staccarsi dal gruppo.<br />

Perché esiste effettivamente una età della banda, almeno per i ragazzi, che però<br />

bisogna superare per non correre il rischio di abdicare alla propria individualità e di non<br />

pervenire ad una piena conquista della propria autonomia, come affermazione di un Io<br />

cosciente del proprio valore e affrancato dalle opinioni altrui. Le altre mete da perseguire per<br />

diventare adulti sono costituite dall’adattamento al reale, cioè dall’abbandono delle<br />

fantasticherie compensative contenenti idee di onnipotenza, a favore di una giusta nozione<br />

delle proprie possibilità e dei propri limiti e della rinuncia ad un certo numero di illusioni<br />

generose, ma utopistiche, sostituite da una visione più realistica del mondo. Infine,<br />

l’integrazione sociale nel mondo del lavoro e degli affetti rappresenta l’indice dell’evoluzione<br />

matura dell’individuo.<br />

Si è discusso a lungo se Hitler fosse un pazzo o un criminale. Definirlo “pazzo”<br />

significherebbe togliergli qualunque responsabilità riguardo a ciò che ha prima progettato e<br />

poi attuato. La descrizione della psicologia della “banda a delinquere” può essere utile per<br />

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