IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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azioni esprimono chiaramente l’incapacità di questi ragazzi di assumere da soli una virilità<br />
che li spaventa.<br />
Un altro fattore che spiega l’attrazione della banda deriva dal fatto che questa fa<br />
emergere il delinquente dalla sua miserabile infanzia per farne un “uomo”, almeno ai propri<br />
occhi.<br />
Il desiderio di comportarsi o di essere considerato come un uomo, desiderio normale in<br />
tutti gli adolescenti, diventa nel delinquente un bisogno inderogabile, perché le frustrazioni, le<br />
sofferenze, le sconfitte gli hanno reso intollerabile la sua situazione di bambino debole e<br />
sprovveduto, e intollerabili anche tutti i sentimenti di inferiorità che ne sono derivati. Assai<br />
spesso, le dure condizioni della sua esistenza, mentre facevano di lui un ritardato affettivo, lo<br />
hanno d’altro canto maturato prima del tempo. Ha imparato che la vita è una lotta senza<br />
tregua, dove i deboli soccombono, dove la ragione appartiene al più forte, dove si tratta di<br />
riuscire ad ogni costo. Cercherà dunque di sforzarsi per bruciare le tappe che lo separano<br />
dall’età adulta per essere a sua volta dalla parte dei più forti. La banda gli offre questa<br />
possibilità: senza di essa egli non è che un povero essere sballottato dalla vita, senza difesa di<br />
fronte al mondo ostile. Con questa egli può tutto, diventa potente, domina quanti lo<br />
attorniano, si prende la rivincita terrorizzando un quartiere, sfidando quell’ autorità suprema<br />
che è la polizia. La delinquenza giovanile è un fenomeno di gruppo: solo in casi eccezionali<br />
l’adolescente atto a delinquere agisce isolato. Un ragazzo che si fa cogliere a rubare un’auto o<br />
a svaligiare la vetrina di un negozio si sforzerà di apparire “autonomo”e potrà senz’altro dare<br />
l’impressione di “lavorare” per proprio conto. Si finirà tuttavia sempre per scoprire che il<br />
colpo era stato accuratamente preparato da molti.<br />
L’immaturità affettiva di questi adolescenti, per molti aspetti rimasti bambini, insieme<br />
con il loro bisogno ossessivo di agire come uomini e con il potere inebriante conferito dalla<br />
banda, rende le loro azioni assai pericolose. É evidente che la virilità si riduce per essi a<br />
qualche tratto o simbolo sommario: l’arte di battersi, frequentare il bar e le bische, l’avere<br />
l’automobile ecc…<br />
Eppure è altrettanto vero che il delinquente trova nella banda gli autentici valori<br />
morali analoghi a quelli che reggono qualsiasi gruppo normale: la lealtà verso i compagni e lo<br />
spirito di solidarietà sono qui più che altrove eretti a dogmi immutabili che esigono da parte di<br />
ciascuno sacrifici personali a volte esorbitanti. Come ogni vita comunitaria, la vita della<br />
banda implica il senso di altruismo, il primato dell’interesse di tutti sull’interesse particolare.<br />
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