IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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mezzo, anzi il solo ed unico scopo dello Stato.<br />
Il secondo gruppo, secondo la descrizione di Hitler, è molto più esiguo e “fa parte di<br />
esso una categoria di persone che collega alcune limitazioni all’esistenza di uno Stato. Che<br />
richiede non solo lo stesso Governo, ma possibilmente, la stessa lingua, sia pure soltanto<br />
riguardo una generale tecnica amministrativa. L’autorità non è più il solo ed unico scopo dello<br />
Stato: ad esso si unisce quello di operare per il bene dei sudditi”. 2<br />
Si può notare che viene usato il termine “sudditi”, e non cittadini, anche se nelle righe<br />
successive si parla di “libertà”: “Nell’idea dello Stato, caratteristica di questo gruppo,<br />
introducono lentamente l’idea di libertà, nella maggior parte dei casi una libertà mal<br />
compresa. L’organizzazione statale non sembra più intoccabile per il fatto che esiste; ma<br />
viene studiata per accertarne la vantaggiosità. La santità della tradizione non salva dalla<br />
critica del presente. Del resto, quest’idea pretende, innanzitutto, dallo Stato un buon<br />
ordinamento economico, perciò esamina i fatti partendo da un punto di vista realistico,<br />
secondo basi generali, vaghe, fondate sulla produttività. I maggiori rappresentanti di queste<br />
concezioni si trovano nella comune borghesia tedesca, soprattutto nei gruppi della nostra<br />
democrazia liberale”. 3<br />
In questo gruppo si esamina la “vantaggiosità” dello Stato utilizzando la critica e<br />
pretendendo un buon ordinamento economico.<br />
Il terzo gruppo, ancora più esiguo, “vede nello Stato un mezzo per attuare le tendenze<br />
di potenza politica, per lo più un po’ vaghe, di un popolo compatto e ben caratterizzato da una<br />
propria lingua. In questo caso, il desiderio di una sola lingua statale è giustificato non solo<br />
nella speranza di creare a questo Stato un fondamento per aumentare la sua potenza all’estero,<br />
ma anche dall’opinione (errata) di riuscire con ciò a nazionalizzare lo Stato in una direzione<br />
stabilita. Negli ultimi cento anni fu una profonda pena il dover constatare come questi circoli<br />
si divertissero, talvolta convinti di essere nel giusto, con il termine «germanizzare». Io stesso<br />
ricordo che, quand’ero giovane, questa parola portava a convinzioni fondamentalmente<br />
sbagliate”. 4<br />
Il gruppo che vede nello Stato un mezzo per attuare le tendenze di potenza politica di<br />
un popolo compatto e ben caratterizzato da una propria lingua pone le premesse per il<br />
pangermanesimo, obiettivo principale di Hitler.<br />
2 Ibidem, p. 16<br />
3 Ibidem, p. 16<br />
4 Ibidem, p. 17<br />
A mio avviso le abilità di Hitler come uomo di Stato, si possono condensare nella sua<br />
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