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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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Leggendo attentamente il Mein Kampf, emerge chiaramente che la competizione esasperata<br />

tra gli Stati <strong>eu</strong>ropei non può far altro che aizzare gli animi contro decisioni aggreganti. Lo<br />

spirito del mors tua vita mea, anche se apparentemente e temporaneamente porta un effimero<br />

prestigio, a lungo andare porta allo sfacelo. Ma Hitler si illude del contrario, nella sua<br />

incapacità di comprendere il valore della fratellanza, della solidarietà e dell’integrazione non<br />

su base della razza, ma della cultura e del dialogo. Le sue parole sono significative<br />

nell’evidenziare il suo spirito militaristico, competitivo e proteso verso il predominio:<br />

Già nell’inverno 1922-1923 erano chiare le intenzioni francesi. Rimanevano solo due modi di<br />

pensare: o si tentava di demolire lentamente la risolutezza francese opponendole la perseveranza<br />

tedesca, oppure comportarsi nell’unica maniera possibile contrastando il nemico. Certamente questa<br />

era una battaglia per la vita o per la morte. Si poteva sperare nella vita solo se la Francia fosse stata<br />

isolata in modo che la lotta per la sopravvivenza non fosse stata una battaglia del popolo tedesco<br />

contro tutto il mondo, ma una difesa contro la Francia che minacciava il mondo stesso e la sua<br />

tranquillità. Sono certo che questo secondo caso un giorno dovrà accadere. Non dovrebbero cambiare<br />

infatti gli scopi della Francia, che con lo scemare delle sue forze va diminuendo i principali<br />

rappresentanti della sua stirpe, può conservare il suo prestigio nel tempo solo disgregando la<br />

Germania. La politica francese potrà riproporsi mille fini, ma questo sarà sempre quello a cui tendere<br />

per realizzare le sue esigenze. [...] Però finché la continua lotta tra Germania e Francia avrà luogo solo<br />

come una difesa tedesca contro l’attacco francese, non si risolverà mai e alla lunga la Germania dovrà<br />

cedere. [...] Quando il popolo tedesco sarà divenuto consapevole di ciò, la nostra determinazione non<br />

ristagnerà più in un atteggiamento passivo, ma si concretizzerà, per una svolta decisiva, in una guerra<br />

in cui la Germania cercherà di realizzare i più grandi ideali. Solo in quel momento sarà posta la parola<br />

fine ai contrasti profondi tra Francia e Germania; logicamente con il proposito da parte della Germania<br />

che la sconfitta della Francia serva soltanto come mezzo per attuare l’espansione vitale per il nostro<br />

popolo. Oggi in Europa vivono 80 milioni di tedeschi! La bontà dei nostri propositi verrà ammessa<br />

solo quando, tra un secolo, 250 milioni di tedeschi abiteranno il nostro continente non stretti come i<br />

Coolier nelle fabbriche di un altro Stato, ma come contadini ed operai che onestamente si procurano i<br />

mezzi di sostentamento. 8<br />

La visione irrealistica di Hitler di poter porre la parola fine ai profondi contrasti tra<br />

Francia e Germania attraverso una sconfitta militare che servirà soltanto come mezzo per<br />

attuare l’espansione vitale del popolo tedesco, ha trovato una tragica conferma negli eventi<br />

della seconda guerra mondiale. D’altronde, l’esproprio delle terre praticato da Israele nel ’48,<br />

8 Ibidem, p. 247<br />

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