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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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CAPITOLO II<br />

<strong>HITLER</strong> E L’IDENTITÀ DELLA GERMANIA<br />

UNA CULTURA COMPETITIVA, DUALISTICA E GERARCHICA<br />

Secondo alcuni studiosi, Adolf Hitler aveva una personalità carismatica,<br />

conquistatrice, con qualità reali che lo hanno reso un leader. Egli sorvegliava, studiava,<br />

indottrinava la piccola “corte” di Monaco. Aveva bisogno di poche ore di sonno e di poca vita<br />

privata, mentre procedeva nella convinzione di avere una missione da compiere e un’amante:<br />

la Germania.<br />

Nel suo modo di rapportarsi agli altri, secondo le testimonianze di chi lo ha<br />

conosciuto, c’erano “affetto e disprezzo”. Non c’era il “rispetto dell’altro”. Ad una vita<br />

privata noiosa corrispondeva una vita politica iperaggressiva.<br />

Hitler incontrò Eva Braun quando lei era una ragazza di 17 anni, mentre lui ne aveva<br />

23 di più. Eva lo seguiva ed era entrata nella residenza di montagna apparentemente come<br />

cameriera, anche se poi, in realtà, non aveva né diritti né doveri in quella casa. Era esclusa da<br />

incontri ufficiali e discussioni politiche e si è sempre dovuta nascondere nel suo ruolo di<br />

amante del führer. Visse sempre al di fuori degli eventi di cui era al centro. Eva ne soffriva; si<br />

sentiva sola e si lamentava: “Ha bisogno di me solo per certe cose. Se dice di amarmi, è solo<br />

per quel momento”. Così, tentò il suicidio per due volte.<br />

Eva Braun, nel suo infantilismo, era tuttavia soddisfatta del suo ruolo: “Sono l’amante<br />

dell’uomo più potente della Germania e del mondo”.<br />

Gli esiti di una cultura gerarchica<br />

In una donna educata ad un senso di inferiorità verso l’uomo può scattare un<br />

meccanismo di androlatria, di culto e devozione verso il maschio dominante, che tuttavia la<br />

porta all’infelicità. Disse che avrebbe seguito Hitler fino alla morte e nel bunker di Berlino, in<br />

cui si era rifugiata assieme al compagno e alla famiglia Goebels, per lei era importante<br />

diventare la signora Hitler. E Hitler la sposò prima di morire, mentre in precedenza disse:<br />

“Mia moglie è la Germania”. Anche Claretta Petacci aveva questo tipo di rapporto con<br />

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