IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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Come hanno notato alcuni osservatori, il delinquente è raramente un perverso morale.<br />
Se si è schierato dalla parte del male, ciò non è stato in base ad una scelta tra bene e<br />
male; assai spesso è per aver accettato e introiettato l’immagine che i genitori si facevano di<br />
lui. I sentimenti morali sono legati, nella prima infanzia, all’amore e alla sicurezza. Il<br />
bambino, sentendosi rifiutato, crede man mano che cresce che ciò avvenga per colpa sua: non<br />
mi si vuol bene, quindi sono cattivo; tale è il modo in cui valuta i fatti. Non solo dunque di<br />
sicurezza egli sarà privato in mancanza d’amore, bensì anche dell’autostima.<br />
Così nasceranno e si svilupperanno sentimenti tenaci di colpa che, secondo un<br />
meccanismo assai noto, lo spingeranno a dimostrarsi disobbediente, pigro, passivo, a<br />
commettere errori che con l’età assumeranno un carattere di maggior gravità. Farà tutto ciò<br />
per farsi punire, per rispondere all’immagine che coloro che lo circondano si fanno di lui e<br />
che egli accetta come vera, per giustificare, oggettivare l’insopportabile senso di colpa che lo<br />
opprime.<br />
Questo sentimento morboso di colpa e il circolo vizioso che esso implica costituiscono<br />
una delle caratteristiche principali della personalità delinquente.<br />
Pertanto, un morboso senso di colpa generato da carenze affettive può trascinare il<br />
bambino in un circolo vizioso. Il bene diventa ai suoi occhi un ideale sempre più inaccessibile<br />
che egli non si sente né capace, né degno di seguire. Inquadrato dalla banda, riconfortato dal<br />
calore e dalla comprensione dei suoi compagni, riuscirà infine a sviluppare qualità morali che<br />
lo riabiliteranno ai propri occhi.<br />
Nonostante il carattere paradossale di questa affermazione, bisogna notare in effetti<br />
che se la banda a delinquere è in rivolta contro la società, proprio da quest’ultima essa attinge<br />
la maggior parte dei valori morali che non ha certo inventato. Questo è vero non solo per<br />
quanto riguarda valori come lealtà, solidarietà, fedeltà ecc… ma lo è altrettanto per tutti gli<br />
altri aspetti della sua “ideologia”. Come tutti, i membri della banda ricercano la sicurezza e la<br />
felicità, ed è la società che ha insegnato loro a individuarle nei beni materiali e nel piacere<br />
immediato: l’automobile, per citare un caso significativo. Essa riveste per l’adolescente un<br />
significato quasi religioso: chiave magica che apre la porta a tutte le avventure, a tutte le<br />
evasioni. Sul piano del reale come sul piano psicologico, essa è anche il simbolo per<br />
eccellenza della virilità e della potenza. Simbolo di potenza, mezzo magico per affermarsi e<br />
per compensare i sentimenti di inferiorità, l’automobile, anche per l’adulto, è uno strumento<br />
di evasione dal quadro monotono della sua vita quotidiana e, soprattutto, il segno della<br />
riuscita sociale. A causa di ciò, per l’adolescente che si vede interdire questo oggetto il cui<br />
possesso simboleggia ai suoi occhi l’uomo compiuto, il desiderio cresce, fino a diventare<br />
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