IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
non esplicita ma sottintesa che il sistema di pensiero (la “dottrina”) spieghi il mondo nella sua<br />
essenza, e in secondo luogo il carattere fondamentale, onnicomprensivo, e quindi per tutti<br />
vincolante, dell’ideologia.<br />
Hitler delinea in modo deciso questo sistema di idee creato artificialmente: “Perché<br />
l’idea del mondo non può sopportare né ritenersi paga di essere un partito vicino agli altri ma<br />
richiede con forza di essere accettata come sola ed esclusiva, così come richiede che tutta la<br />
vita pubblica venga modificata e adattata alle sue idee. Perciò non può permettere che esista,<br />
accanto a sé, la situazione precedente. Ciò è valido per le religioni”. 22<br />
Hitler, a questo punto, cita il cristianesimo come esempio di intolleranza: “Anche il<br />
cristianesimo non poté appagarsi di costruire il suo altare: dovette per forza distruggere le are<br />
pagane. Solo cominciando con questa entusiastica intolleranza poté formarsi la fede<br />
indiscutibile, di cui l’intolleranza è proprio la necessaria condizione preliminare. Si può<br />
contestare che in questi fenomeni della storia del mondo si tratta specialmente di mentalità<br />
ebraica: che questo tipo di intolleranza e di fanatismo è tipico degli ebrei”. 23<br />
La sonda della critica tagliente di Hitler investe i cristiani, anche se attribuisce<br />
l’intolleranza e il fanatismo alla “mentalità ebraica”.<br />
L’invito a distruggere ciò che c’è per edificare il tempio al movimento<br />
nazionalsocialista emerge chiaramente nelle seguenti righe:<br />
Le persone che vogliono liberare il popolo tedesco dalla sua condizione attuale non devono<br />
sforzarsi a pensare quanto sarebbe meglio se questa o quella cosa non ci fosse, devono cercare la<br />
maniera di distruggere ciò che c’è. Ma un’idea del mondo piena di dannata intolleranza può essere<br />
soltanto annientata da un’altra vivificata e spinta da uno spirito simile, da una simile volontà, da una<br />
concezione nuova che sia incontaminata e completamente vera. Attualmente l’individuo deve notare<br />
con sofferenza, che nel mondo antico, molto più libero del moderno, apparve, con la venuta del<br />
cristianesimo, la prima paura spirituale. Ma non si può obiettare che da quel tempo è pervaso e<br />
dominato da quella oppressione, che solo l’oppressione distrugge l’oppressione, solo la paura la paura.<br />
Soltanto dopo si può pensare di creare una condizione nuova”. 24<br />
In questo capitolo sull’archetipo del Guerriero, come si è manifestato nella personalità<br />
di Hitler, nella cultura tedesca e nel movimento del nazionalsocialismo, mi sono proposta di<br />
esaminare quale “realtà” si costruisca a partire dal presupposto di aver trovato una visione del<br />
22 Hitler A., Mein Kampf, op. cit. p. 75<br />
23 Ibidem, pp. 75-76<br />
24 Ibidem, p. 76<br />
65