IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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è apertura, ascolto, dialogo e infine unione con Dio, fonte originaria della pace vera. Pregare<br />
non significa evadere dalla storia e dai problemi che presenta, al contrario è scegliere di<br />
affrontare la realtà non da soli, ma con la forza che viene dall'alto. L'uomo religioso di fronte<br />
alle insidie del male sa di poter contare su Dio".<br />
Quale risposta pratica dare ai segni e ai messaggi della "Giornata di Assisi"? Prima di<br />
tutto - ha detto ancora il Sommo Pontefice - quello di essere testimoni di pace costruendo "tra<br />
individui e popoli, ponti per incontrarsi e camminare insieme sulle vie della pace, basata su<br />
due pilastri, della giustizia e del perdono".<br />
L'assunzione di impegni precisi è stata promessa dai Capi religiosi che, seguendo<br />
l'esempio del Papa hanno portato una lampada accesa su un tripode: è stata una litania di<br />
propositi fermi di operare, con i loro fedeli "per la fraternità, per sradicare le cause del<br />
terrorismo, per educare le persone a rispettarsi, per promuovere la cultura del dialogo, per<br />
perdonarsi vicendevolmente, per stare dalla parte di chi soffre".<br />
Questo l'impegno annunciato in lingua ebraica: "Ci impegniamo a chiedere ai<br />
rappresentanti delle Nazioni di fare ogni sforzo perché a livello nazionale e internazionale si<br />
edifichi e si consolidi sul fondamento della giustizia, un mondo di solidarietà e di pace".<br />
Questa la conclusione, accettata da tutti, della "Giornata". Ad essa il Papa ha fatto<br />
seguire il suo grido: "Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio<br />
ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e amore".<br />
Una piccola aggiunta va fatta. Il Papa, improvvisando, ha voluto fare una riflessione<br />
prendendo lo spunto dal vento invernale che con le sue folate, nella giornata grigia e piovosa,<br />
faceva vibrare la struttura di acciaio della tenda, mentre i teli sbattevano come vele di barche.<br />
È bastato al Papa per dire che il vento, con la sua voce, è simbolo dello Spirito che parla ai<br />
cuori suscitando "il desiderio dell'ascolto e della pace". E ancora: "Il fatto stesso di ascoltarsi<br />
gli uni gli altri è un segno di pace, perché allontana le nebbie del sospetto e della<br />
incomprensione". Dunque, il dialogo è il primo frutto di Assisi, mentre gli impegni assunti<br />
comportano un fronte unico delle religioni, con iniziative consone ad ognuna. Ecco perché la<br />
"Giornata di Assisi per la pace" non sarà archiviata.<br />
Un popolo entusiasta in sintonia con papa Wojtyla: "Solo tu potevi raccogliere uomini<br />
e donne di tante religioni diverse". È in parte la risposta all'obiezione di un teologo veneto<br />
presente: "Sarebbe stato meglio che il papa, capo di Stato del Vaticano, avesse convocato i<br />
capi di Stato dei Paesi in guerra. La pace non è una questione religiosa. Così si rischia di<br />
mescolare le religioni, di fare apparire all'uomo della strada che tutte le religioni sono uguali".<br />
E non sono mancate anche altre critiche. Rimossi o coperti ad Assisi per la giornata della pace<br />
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