IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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tedeschi come i continuatori della “tradizione” diffusa dal Mein Kampf?<br />
Innanzitutto, considerando che Hitler era ad un livello evolutivo primitivo e ha<br />
trascinato una nazione nella stessa dimensione. Sicuramente, la Germania si è evoluta in<br />
direzione democratica e ciò le consente di integrarsi armonicamente nel Vecchio Continente.<br />
Per acquisire una “coscienza nazionale <strong>eu</strong>ropea integrata”, occorre proiettarsi in una<br />
dimensione evolutiva, per comprendere il significato degli eventi in chiave simbolica e<br />
dinamica. Il cosiddetto “nemico” è spesso la proiezione della nostra Ombra non accettata e<br />
non amata, con cui dobbiamo fare i conti, affrontandola sul campo. Purtroppo, questo<br />
“campo”, nella storia dell’umanità, è consistito in un campo di battaglia e il prezzo da pagare<br />
sotto il fuoco delle armi è stato il “sangue” di combattenti e di vittime innocenti, che non<br />
volevano la guerra.<br />
Oggi l’umanità è matura per comprendere che è giunto il momento di calarsi in una<br />
dimensione di saggezza per cercare l’unità e la sintesi, anziché la divisione e la scissione.<br />
Occorre anche rivisitare la storia dell’umanità per scoprirvi le linee evolutive.<br />
Le linee evolutive della storia dell’umanità<br />
Dobbiamo considerare che la lotta contro il “drago” rappresenta una fase importante<br />
nella conquista di un’identità, sia a livello individuale che nazionale. In questa prospettiva,<br />
per quanto concerne l’Europa, è utile riflettere sul fatto che la rivoluzione russa, il blocco<br />
comunista e la guerra fredda fanno parte del processo evolutivo che porterà alla costituzione<br />
degli Stati Uniti d’Europa, compresa la Russia, esattamente come le guerre del Risorgimento<br />
italiano fanno parte integrante del processo di unificazione dell’Italia.<br />
Alla stessa stregua, la rivoluzione antitotalitaria di Budapest del 1956, che ha costretto<br />
i carri armati sovietici a lasciare la capitale dopo un massacro durato cinque giorni, ha fatto<br />
maturare la “coscienza nazionale”, attraverso l’ostilità espressa nei confronti del predominio<br />
dell’URSS.<br />
Anche la rivoluzione di Berlino del 17 giugno 1953 riveste lo stesso significato. I<br />
lavoratori chiedono pane e libere elezioni e compaiono i primi carri armati sovietici. Lo stato<br />
di assedio e repressione provoca decine di morti.<br />
Analoghe considerazioni valgono per la Polonia, durante il processo di<br />
destabilizzazione, con le violente rivolte di lavoratori a Poznean, che chiedono il ritorno di<br />
Gomulka, perseguitato da Stalin. Nella stessa linea, è utile ricordare anche l’occupazione<br />
sovietica di Praga.<br />
La lotta contro l’oppressore e il nemico contribuisce dunque a costituire e rafforzare<br />
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