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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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la vittoria di Jacques Chirac al ballottaggio e l’affermazione della sua coalizione di destra<br />

anche alle elezioni legislative di giugno, il Wsje vede profilarsi per il nuovo governo francese<br />

un’occasione unica per portare avanti le riforme e per introdurre “una nuova flessibilità in<br />

tutto il settore economico ed in particolare nel mercato del lavoro”. Tra i “vincitori” delle<br />

elezioni francesi il Wall Street Journal cita poi Tony Blair e Silvio Berlusconi: il primo<br />

perché il suo approccio che tende a “rendere più liberale un vecchio partito di sinistra è stato<br />

vendicato”, ed il secondo perché dopo gli insulti patiti dal governo di Parigi “può assistere<br />

alla disfatta dei membri dell’esecutivo Jospin che hanno avuto la presunzione di dargli<br />

lezioni”.<br />

Il pendolo si ferma al centro<br />

Quando l’individuo si sente indifeso e non si riconosce nei governanti, finisce per<br />

operare scelte estremistiche, come è successo al tempo di Hitler. Tuttavia, nella situazione<br />

politica attuale dell’Europa, possiamo intervenire per frenare gli estremismi.<br />

Niente paura, nessun pericolo in vista. Il successo di Le Pen, dice da Valencia Silvio<br />

Berlusconi, non spingerà troppo a destra l’asse dell’Europa: “In questo momento il pericolo,<br />

che si era spostato a sinistra, va verso il centro”. Sì, insite il Cavaliere, verso il centro, “non la<br />

destra e nemmeno direi il centro-destra”. “Proprio il fatto che si sia manifestata in Francia una<br />

così forte presenza di una destra eccessiva – spiega – fa sì che questo pendolo in Europa si<br />

fermi al centro, come era accaduto in Francia e Italia”. E lui stesso del resto si sente un<br />

centrista a tutti gli effetti: “Non mi stancherò mai di dire e di far osservare ai miei<br />

interlocutori internazionali che da noi c’è una forza di liberalismo sociale e riformista, Forza<br />

Italia appunto, in cui più del cinquanta per cento dei voti arrivano da chi era di sinistra, e cioè<br />

socialisti, socialdemocratici e repubblicani. Credo perciò che la politica <strong>eu</strong>ropea possa essere<br />

oggi una politica pragmatica, concreta, che guardi al sodo, cioè allo sviluppo e che tenga una<br />

linea di riforme”.<br />

Niente paura, nessun pericolo in vista pure secondo Romano Prodi: “Il successo del<br />

Fronte nazionale non indebolirà lo spirito <strong>eu</strong>ropeista francese e non costringerà Chirac ad<br />

assumere posizioni più tiepide. Al contrario, credo che il risultato delle elezioni presidenziali<br />

spingerà Parigi a essere più attiva, più forte, più determinata nell’avere un ruolo nella politica<br />

dell’unione. L’Ue ha bisogno di una Francia consapevole del suo ruolo. Le Pen ha fatto<br />

dell’Europa il suo primo problema e ora merita una risposta e anche l’elettorato francese<br />

chiede posizioni precise. Ma è il momento di essere sereni e tranquilli perché il popolo<br />

francese sa cosa significhi l’Europa per la Francia”. Quanto agli <strong>eu</strong>roscettici, nessun<br />

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