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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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tiranno) e almeno teoricamente salva i sudditi tiranneggiati. È questo il modo in cui le cose<br />

cambiano. Questa pratica continua nell'era moderna in molte parti del mondo in cui il<br />

cambiamento si ottiene ancora attraverso il colpo di stato cruento o la rivoluzione. Hitler fece<br />

un tentativo fallito di colpo di stato prima di giungere al potere e, tra morti e disordini, si<br />

prese nove anni di carcere, ma scontò soltanto nove mesi, durante i quali scrisse il Mein Kampf<br />

I Guerrieri vogliono cambiare gli altri e scelgono tra l'eliminarli e il trasformarli. La<br />

tentazione è di regredire al dogmatismo e di cercare di imporre - attraverso la legge o la<br />

pressione sociale - le proprie vedute agli altri. In tal modo, i Guerrieri diventano dei tiranni,<br />

che sentono l'esigenza di una vera disciplina e obbedienza militare, tradotta in autoritarismo e<br />

repressione, ovvero distruzione del "nemico" interno o esterno.<br />

Il Guerriero abbraccia le proprie convinzioni con tutto se stesso. Ai primi stadi - quelli<br />

in cui l'unica risposta sembra essere la letterale uccisione del nemico - la paura è violenta. Il<br />

generale che non riesce a immaginare abbastanza armi da opporre alla minaccia comunista è<br />

semplicemente dominato dalla paura. Il suo mondo è definito da una visione di costante<br />

minaccia in cui il "cattivo" viene immaginato come totalmente irrazionale e incline a<br />

distruggere tutto ciò che l'altro è o che ha caro. L'unica possibilità è uccidere o essere uccisi.<br />

Ad esempio, ecco come Hitler esprime nel Mein Kampf la sua stima per Mussolini: "Fu quello<br />

il periodo, lo dichiaro chiaramente, nel quale nacque nella mia mente il sincero rispetto per<br />

quell'insigne uomo italiano, il quale amando intensamente la sua patria, non cercò accordi con<br />

l'avversario interno dell'Italia [il comunismo], ma decise di distruggerlo in ogni modo. Quello<br />

che porrà Mussolini fra i più illustri uomini del mondo è il proposito di non dividere l'Italia<br />

con il comunismo, ma di aiutare gli italiani annientando il marxismo. Di fronte a lui, i nostri<br />

politici sembrano enormemente poveri! E da quale capogiro si viene presi nell'osservare come<br />

critichino, questi miseri, coloro che risultano più grandi”. 19<br />

Hitler parla di distruzione e di annientamento del marxismo senza nemmeno cercare<br />

accordi. La grandezza di Mussolini viene misurata con il metro della capacità di repressione e<br />

annientamento. E l'amore per la patria viene visto con la "lente" dell'intransigenza e<br />

intolleranza con cui trattò "l'avversario interno dell'Italia", ossia il comunismo. Le paure da<br />

cui muove questa lotta sono reali: la paura di perdere, di non essere il migliore, di essere<br />

inadeguato, inferiore, un perdente.<br />

Al livello seguente, il cattivo non viene visto come qualcuno da uccidere o da<br />

19 Hitler A., Mein Kampf, op. cit. p. 253<br />

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