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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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ammirare la nostra democrazia; b) ai socialisti che si turavano il naso di fronte a Chirac e che<br />

ora devono votarlo; c) agli uomini della sinistra <strong>eu</strong>ropea che sognavano la terza internazionale<br />

clintoniana planetaria e si ritrovano in piena crisi nel continente. Ma soprattutto d) il voto ha<br />

tolto la maschera agli <strong>eu</strong>ropeisti buonisti fideisti, quelli che guai a dire che a Bruxelles c’è un<br />

cavolino di traverso.<br />

Sono passati pochi mesi e tutto è cambiato: l’Italia che era in odore di eresia<br />

internazionale sta collezionando solo belle figure in giro per il mondo; il ministro Ruggiero<br />

che con le sue dimissioni doveva dare uno scossone alla nostra stabilità e mettere in crisi le<br />

direttive del governo concentrate sulla tutela della libertà dei cittadini anziché sulle<br />

costruzioni tecnocratiche, ha dato soltanto l’ennesima dimostrazione che nessuno è<br />

indispensabile al governo e all’UE; e i grandi cantori del catechismo bruxelliano che<br />

recitavano senza fine le litanie di sant’Europa che è bella, buona e non sbaglia mai, ora si<br />

chiedono da quale fungo sia saltato fuori l’uomo nero Le Pen.<br />

Non hanno capito che l’Europa è un dogma? E che chi infrange un dogma finisce al<br />

rogo? Che il girone degli <strong>eu</strong>roscettici è già pronto e la caduta agli inferi sicura? Che è vietato<br />

non solo contestare ma anche criticare e fors’anche parlare? Che l’Europa è quella e se non ti<br />

piace pazienza? Che mangi questa <strong>eu</strong>rominestra o salti giù da quest’<strong>eu</strong>rofinestra? Non hanno<br />

capito che la melassa dell’<strong>eu</strong>ro tutto deve avvolgere, assopire, addormentare, stroncare?<br />

Qui si discute l’Europa, ma è una sorpresa soltanto per chi ha tenuto gli occhi troppo a<br />

lungo chiusi. Le Pen, in fondo, è solo una specie di specchio deforme che riflette in modo<br />

atipico tutto ciò che per anni si è fatto finta di non vedere. Ma anche e soprattutto i problemi<br />

di un’Europa che la sinistra con il dogmatismo fideistico tipico di tutti i convertiti dell’ultima<br />

ora, non ha più permesso di affrontare serenamente, imponendo il bollo della scomunica su<br />

tutti coloro (in Italia, da ultimi, i ministri Bossi e Martino) che osavano dire “così non va”.<br />

L’Europa è lanciata, l’Europa è amata, l’Europa è intoccabile, ripetevano in coro. Poi<br />

è bastato un nonno bretone, ex paracadutista, sostenuto da qualche refolo di astensione per<br />

farli tremare tutti. Chissà se almeno questa volta, scossi dalla paura, i sapienti di Maastricht<br />

apriranno gli occhi: o si comincia a dire liberamente “così non va”. Oppure andrà Le Pen o<br />

qualcuno come lui.<br />

A mio avviso, il background culturale della Francia può comportare delle oscillazioni<br />

nelle scelte politiche dei francesi, per poter “bilanciare” la frustrazione dei bisogni dei<br />

cittadini operata dal governo delle sinistre. In Francia c’è una cultura di sinistra e una<br />

deprecata cultura di estrema destra, identificata con le “reminescenze” di Hitler, del<br />

nazionalsocialismo e del fascismo.<br />

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