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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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dalle testimonianze dell’epoca. Gli altri sono per lui, “essere superiore”, degli sprovveduti<br />

senza identità da manovrare, influenzare e modellare come la cera.<br />

QUANDO LO STATO <strong>DI</strong>VENTA UNA FEDE CON I PROPRI DOGMI<br />

Hitler ha una concezione dogmatica dei principi di base del partito, e li equipara a “ciò<br />

che sono i dogmi per la fede”:<br />

Così alla concezione marxista guidata da un organismo supremo unitario, si oppone una<br />

mescolanza di concezioni che già riguardo alle idee colpisce sfavorevolmente al cospetto del chiuso<br />

fronte nemico.<br />

Non si vince con armi così fragili. Soltanto quando alla concezione internazionale marxista<br />

(costituita in politica dal marxismo organizzato) si porrà contro una concezione nazionale ugualmente<br />

e unitariamente organizzata e guidata, e solo se nelle due parti sarà uguale la forza, nella lotta avrà la<br />

vittoria la verità eterna. Ma una tale idea del mondo può essere attuata sulla base di una esatta<br />

espressione di quella: i principi di base di un partito sono, per un partito politico in sviluppo, ciò che<br />

sono i dogmi per la fede. Perciò, per la concezione nazionale del mondo, si deve forgiare uno<br />

strumento che le garantisca la possibilità di avere una rappresentanza combattiva, così come<br />

l’organizzazione marxista facilita l’avvento dell’Internazionalismo. Il partito nazional-socialista opera<br />

in questo senso. 9<br />

É interessante notare che Hitler sostiene che “nella lotta avrà la vittoria la verità<br />

eterna”, alludendo al carattere onnicomprensivo di spiegazione dell’universo della verità del<br />

nazionalsocialismo, delegando allo Stato la funzione “religiosa” generalmente attribuita alle<br />

religioni. Di fatto, dunque, il nazionalsocialismo è diventato una religione di Stato, con tutte<br />

le caratteristiche connesse, che emergono nel brano seguente:<br />

La determinazione, al servizio di un partito del concetto nazionale, è la premessa della vittoria<br />

dell’idea nazionale. Ciò è ampiamente provato da un fatto ammesso, almeno indirettamente, anche dai<br />

nemici, di quella intima unione fra idee e partito. Proprio quelli che continuano ad affermare che la<br />

concezione nazionale del mondo non è un’eredità per gli uomini, ma dorme o «vive» nel cuore di<br />

milioni di individui, dimostrano con questa affermazione la verità del fatto, che la totale accettazione<br />

di queste idee per gli uomini, non è sufficiente per ostacolare la vittoria di altre idee, rappresentate da<br />

9 Ibidem, pp.12-13<br />

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