IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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Imprigionate, ingabbiate dalla cultura maschile e maschilista, non avevano la forza di<br />
affermare la loro identità in quanto Guerriere.<br />
Il vecchio PCI ha spinto le donne dell’U<strong>DI</strong> a dialogare con quelle cattoliche<br />
conservatrici per mantenere lo status quo; così, ha attuato il “compromesso contro le donne”.<br />
Il PCI non voleva sconvolgere la vecchia struttura sociale, in quanto riteneva che la<br />
ricostruzione dell’Italia del dopo guerra avrebbe avuto bisogno di operai e della “forza”<br />
maschile.<br />
Confrontando la situazione dell’Italia con quella di altri Paesi <strong>eu</strong>ropei come la Francia,<br />
c’è da chiedersi: perché in Francia non c’è stato il “compromesso contro le donne” e<br />
l’emancipazione femminile ha avuto un riconoscimento legislativo con decenni di anticipo<br />
rispetto all’Italia? Eppure, anche la Francia ha dovuto fare i conti con il problema della<br />
ricostruzione del Paese nel dopo guerra: la Francia ha subito la devastazione dei<br />
bombardamenti nazisti quanto l’Italia.<br />
La risposta va ricercata a monte, nella politica del Paese: in Francia non c’è stato un<br />
regime fascista totalitario e culturalmente indottrinante in direzione di una rigida suddivisione<br />
dei ruoli e di una gerarchizzazione dei rapporti in termini di superiore/inferiore.<br />
In Italia, come in Germania, le donne erano chiuse nella gabbia del totalitarismo di<br />
destra dei loro leader: Hitler e Mussolini. Il regime era una gabbia, in cui venivano rinchiuse<br />
le menti maschili e femminili. Alla donna era proibito pensare, perché non si addiceva alla<br />
sua funzione di procreatrice: pensare avrebbe comportato solo uno spreco di energie e di<br />
tempo.<br />
La creatività, però, emerge dalla discussione, dal libero dibattito, dallo scambio di<br />
idee. Come può pensare liberamente ed essere creativa una donna cresciuta in un contesto<br />
repressivo della sua personalità, che nega la sua “identità di essere pensante”?<br />
Le donne cattoliche erano state sottomesse all’uomo: da serve umili e deboli, non<br />
avevano la forza di reagire.<br />
Troppo a lungo schiacciate, facevano fatica a rialzarsi e a camminare. Come avrebbero<br />
potuto correre, ai ritmi incalzanti richiesti dall’emancipazione?<br />
In realtà, le donne dell’U<strong>DI</strong> non hanno dialogato con le donne cattoliche, in vista della<br />
“causa della donna”: non si è formato un unico movimento di donne apripista,<br />
all’avanguardia, individui e inserite nella società, madri e lavoratrici, Guerriere e Angeli<br />
custodi.<br />
La cultura fascista autoritaria e repressiva dell’identità individuale ha impedito loro di<br />
evolvere fino agli stadi più avanzati delle dimensioni archetipiche del Viaggio. Il regime di<br />
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