IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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inglese tendeva esclusivamente a produrre una grande impressione sulla moltitudine dei suoi uditori, e<br />
su tutto il popolo inglese dei ceti bassi. Considerati sotto questo aspetto, i discorsi di quell’inglese<br />
erano stimabili, perchè attestavano una stupefacente conoscenza dell’animo delle grandi classi<br />
popolari. E in pratica ebbero un risultato eccezionale.<br />
Si paragoni con essi l’inutile balbettio di un Bethmmann-Hollweg. In superficie i discorsi di<br />
quest’ultimo erano più dotati di spirito, ma in pratica dimostravano l’incapacità di Bethmmann-<br />
Hollweg di comunicare col suo popolo, che non conosceva. E tuttavia la mente da uccellino di uno<br />
scrittore tedesco dotato, certamente, di una elevata erudizione scientifica, riconosce il pregio spirituale<br />
dal ministro inglese dall’effetto che un discorso tendente ad influire sulla folla provoca sulla sua mente<br />
inaridita nella scienza pura, e lo confronta a quello di un uomo di stato tedesco le cui futili parole<br />
briose trovano in lui un terreno adatto.<br />
Lloyd George non è solo uguale, ma mille volte più dotato di un Bethmmann-Hollewg, come è<br />
reso evidente anche da questo, che i suoi discorsi aprivano il cuore del suo popolo e finirono col<br />
permettere che quel popolo fosse soggetto al suo desiderio.<br />
Proprio nella naturalezza delle sue parole, nella novità delle sue frasi, nell’uso di esempi<br />
intellegibili, facili da capire sta la prova della superiore qualità politica di quell’inglese.<br />
Perché non si deve valutare il discorso di una persona di Stato alla sua popolazione dall’effetto<br />
che ha su un professore universitario, ma dall’impressione che produce sulla popolazione. 6<br />
L’attenzione di Hitler si focalizza dunque sull’impressione prodotta negli uditori. Egli<br />
non bada a formare persone capaci di pensare, ma a creare un’impressione favorevole<br />
ottenendo il consenso. Egli parla esplicitamente di imposizione della volontà o dell’idea<br />
dell’altro e di assoggettarsi facilmente all’autorità di una volontà superiore, di sera,<br />
lasciando trapelare una concezione dei rapporti umani di tipo dominante/dominato,<br />
superiore/inferiore. Nella pagina precedente egli fa esplicito riferimento alla miracolosa<br />
propaganda verbale, che conquista la grande massa, mentre gli scritti non possono giungere<br />
da soli al cuore della grande massa, specialmente se sono psicologicamente così imperfetti<br />
come è accaduto finora:<br />
Come affermai, egli [oratore], può vedere nel cambiamento di espressioni dei suoi uditori se<br />
essi capiscono ciò che dice, se possono seguire l’argomentazione complessiva e se siano persuasi che<br />
ciò che sentono è giusto. Se l’oratore si accorge che non lo capiscono, ripeterà le sue affermazioni in<br />
maniera più facile e precisa, in modo che anche il meno intelligente le possa apprendere. Se vede che i<br />
suoi ascoltatori non riescono a stargli dietro, manifesterà le sue idee con tanta saggezza e lentezza che<br />
neanche il più povero di spirito resti indietro.<br />
6 Hitler A., Mein Kampf, op. cit. pp. 94-96<br />
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