IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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propria vita. Il Guerriero impara a fidarsi del suo giudizio su cosa è male e sviluppa il<br />
coraggio di combattere per le sue idee e i suoi obiettivi, anche quando ciò comporta la perdita<br />
del lavoro, degli amici, del prestigio sociale, della stessa vita. Alla fine, se non si rifugerà nel<br />
dogmatismo e non diventerà un tiranno, svilupperà anche flessibilità e umiltà. "Tutte le verità<br />
liberanti - scrive Pearson - in se stesse sono imperfette e parzialmente falliscono: poiché<br />
ciascuna è solo parte della verità e tutti noi siamo come i ciechi della favola, ognuno dei quali<br />
tocca una parte dell'elefante e tenta di descrivere l'elefante intero!" 7<br />
Questo è successo col marxismo in Russia e in Cina. Una volta che una verità<br />
liberante è stata realizzata in pratica e la comunità perfetta ha continuato a sembrare molto<br />
lontana, come scrive Pearson "l'antidoto al cinismo e alla perdita di fede sono stati il<br />
dogmatismo e la repressione. La stessa frustrazione che ha prodotto il maccartismo nel nostro<br />
paese". 8<br />
L’Eroe apprende un processo<br />
In ultima analisi, l'Eroe non apprende il contenuto in quanto tale, ma un processo, che<br />
"ha inizio con la consapevolezza di soffrire, prosegue con il racconto della storia e il<br />
riconoscimento di fronte a se stessi e agli altri che qualcosa causa sofferenza. Si ha quindi<br />
l'identificazione della causa della particolare sofferenza e l'iniziativa di agire nel modo giusto<br />
per fermarla. Alla fede assolutistica che uccidendo un drago si risolvano definitivamente tutti<br />
i problemi, l'Eroe sostituisce la convinzione che si deve uccidere draghi per tutta la vita.<br />
Impara che quanto più combatterà, tanto più fiderà in se stesso e tanto meno violento dovrà<br />
essere". 9<br />
E lo stesso contenuto cambia. Le lotte dei gladiatori vengono rimpiazzate dal calcio.<br />
Non c'è più bisogno che il nostro Io sia violento. Quanto più forte e più sicuro il<br />
Guerriero diventa, tanto meno deve usare violenza, tanto più gentile può essere con se stesso e<br />
con gli altri. E il riconoscimento del contributo del Femminile nella nostra cultura può avviare<br />
un risultato positivo in questa direzione. Finalmente, nello stadio più evoluto il Guerriero non<br />
ha più bisogno di definire l'altro come il "cattivo", l'avversario o il potenziale convertito. Può<br />
vederlo come un altro Eroe simile a se stesso. Il Guerriero ci chiede anche di lottare in un<br />
modo che sia di più vasto interesse sociale. Ciò può richiedere una ridefinizione d'identità, per<br />
cui non guardiamo soltanto alla nostra città, regione, o nazione o azienda come alla "nostra<br />
7 Ibidem p. 102<br />
8 Ibidem p. 101<br />
9 Ibidem p. 102<br />
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