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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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ugiardo e da criminale -, il segretario di Stato USA ha confermato che la Casa Bianca<br />

continua a ritenerlo il legittimo rappresentante del popolo palestinese, checché voglia o dica<br />

Sharon. Ha però legittimato l’operazione “Muraglia di difesa” come reazione al ripetersi di<br />

sanguinosi attacchi terroristici “di cui – ha aggiunto – Arafat, proprio in quanto leader<br />

palestinese, porta la responsabilità”. A Sharon, Powell ha invece chiesto di moderare<br />

un’offensiva – condannata per ben due volte dal consiglio di sicurezza dell’ONU – che a<br />

Jenin in particolare si è macchiata di un vero e proprio massacro, e di porvi fine al più presto<br />

(Sharon gli ha risposto: “Sì, mi basta un’altra settimana”, quanto cioè i suoi generali avevano<br />

programmato sin dall’inizio). Powell insomma, ha agito da pompiere per raffreddare la crisi e<br />

guadagnare altro tempo. Qualche giornalista ha osservato che ha agito anche da prestigiatore,<br />

dando una mano agli israeliani e strizzando l’occhio agli arabi. Dalla reazione del rais<br />

egiziano Hosni Mubarak che ha persino rifiutato di riceverlo sulla via del ritorno, il “trucco”<br />

stavolta non è riuscito. E se si trovasse un punto di intesa <strong>eu</strong>ro-arabo su un progetto di pace<br />

comune, Sharon, vincitore sul campo di battaglia, potrebbe portare Israele alla sconfitta al<br />

tavolo delle trattative nonostante il potente sostegno del grande alleato d’Oltre Atlantico.<br />

Il presidente Ciampi, parlando da Marzabotto al Centro italo-tedesco dove si è svolto<br />

un seminario sull’integrazione <strong>eu</strong>ropea, il 18 aprile 2002, ha detto che “un’Europa più<br />

integrata può essere influente anche nella questione del Medio Oriente, parlando con una sola<br />

Voce”. L’Europa politica unita, con istituzioni forti, è più integrata. Occorre una sola voce per<br />

esercitare maggiore influenza in momenti così delicati e difficili. C’è bisogno dell’Europa nel<br />

mondo, anche se non riesce ancora a parlare con una sola voce. L’Europa attualmente non ha<br />

un esercito, non ha una politica sociale comune, non ha una politica di sicurezza comune e<br />

così, nei momenti critici, tentenna e finisce per restare a guardare cosa succede.<br />

Iniziative affidate a singoli stati<br />

Le soluzioni proposte sono ancora affidate all’iniziativa di singoli stati, per cui vanno<br />

coordinate e integrate da una mente strategica e direttiva che sappia parlare a nome di tutti.<br />

Dalla conferenza <strong>eu</strong>ro-mediterranea di Valencia il 22 aprile 2002 il premier Berlusconi<br />

annuncia la Fondazione per favorire il dialogo interculturale, la Banca <strong>eu</strong>ro-mediterranea,<br />

oltre al piano Marshall dopo la forza di interposizione di pace.<br />

Per parlare di iniziative “sparse”, il 18 aprile 2002 l’ex re dell’Afghanistan Zahir ha<br />

lasciato definitivamente l’esilio romano dopo 29 anni, per tornare in Afghanistan. Lo ha<br />

accompagnato il premier afghano Hamid Karzai che è arrivato a Roma il giorno precedente.<br />

L’ex re è un simbolo dell’unità dell’Afghanistan e, in quanto tale, svolge una funzione<br />

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