31.05.2013 Views

IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

dimenticarsi che, se un francese su sei si è espresso in favore di un populista di destra, quasi<br />

altrettanti hanno votato per candidati legati ad una ideologia, il trotzkismo, che la violenza, la<br />

dittatura e il terrore ce l’ha nel programma e non nei toni o nelle intemperanze verbali.<br />

Blair si è limitato in questa occasione a giudizi saggi ma generici, forse ritenendo<br />

superfluo ricordare che lui il tracollo dell’<strong>eu</strong>rosinistra l’ha previsto da quasi tre anni, da<br />

quando cioè si è staccato dalla spensierata brigata dell’”Ulivo mondiale” e ha imboccato la<br />

propria strada di lucido riformismo. Da quel suo pronunciamento a oggi il colore dell’Europa<br />

è radicalmente cambiato: da “rosso” con un paio di enclave azzurre, il continente Ue è<br />

diventalo in buona parte azzurro, con due larghe isole rosse: la pericolante Germania, che farà<br />

i conti il 22 settembre, e la Francia che ha già cominciato.<br />

In entrambi i casi è affiorato un diffuso voto di protesta, di proporzioni globali molto<br />

simili anche se più polarizzato all’estrema destra in Francia e all’estrema sinistra in Germania.<br />

Il giorno che Le Pen è arrivato secondo a Parigi, ereditando il posto in ballottaggio dallo<br />

sfacelo di Jospin, i post-comunisti eredi del Muro hanno scavalcato i socialdemocratici nella<br />

Sassonia-Anhalt, mentre una solida maggioranza ha portato al governo il centrodestra di<br />

“popolari” e liberali. La deriva verso il blu è una conseguenza, non la causa dei tracolli in<br />

serie della sinistra <strong>eu</strong>ropea. All’origine c’è l’incapacità di quest’ultima di reggere il timone su<br />

una rotta obiettivamente difficile, alla congiunzione fra l’esaurimento delle basi socio-<br />

politiche della socialdemocrazia classica, l’impatto della globalizzazione e quella certa<br />

destabilizzazione portata dagli automatismi comunitari. Una rotta ardua, che è stata invece<br />

affrontata ovunque (in Francia, semmai, meno che altrove) come se l’avvento al potere della<br />

sinistra in quasi tutta Europa nella seconda metà degli anni Novanta fosse stato una “svolta<br />

storica”. Che adesso lascia a far fronte alle difficoltà il centrodestra dove esso è rinnovato e<br />

pronto. Oppure lasciando campo libero alla protesta: quello che Romano Prodi ha definito<br />

“populismo <strong>eu</strong>roscettico”, impersonato da Le Pen, che si scaglia contro la globalizzazione e<br />

vuole riunire tutti i francesi contro l’Europa unita, l’allargamento e l’immigrazione. Insomma,<br />

vince l’antipolitica o politica del ripentimento. Se vincesse le elezioni, riporterebbe la Francia<br />

al franco e al nazionalismo francese. I comunisti invitano a votare per Chirac, <strong>eu</strong>ropeista<br />

convinto, per sbarrare la strada all’estrema destra. Il premier Berlusconi commenta lo shock<br />

subito dalla Francia osservando che “quella deriva estremista populista e anti<strong>eu</strong>ropea era a<br />

casa loro e non in Italia”, come invece i francesi presentavano, deformandola, la realtà<br />

italiana.<br />

Il presidente della Commissione <strong>eu</strong>ropea Romano Prodi si dichiara fiducioso<br />

nell’adesione dei francesi all’Europa e ai grandi valori democratici. La sinistra francese dovrà<br />

138

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!