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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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proprio da quella facoltà di analisi che l’adolescente ha iniziato ad esercitare su di sé, e che<br />

contribuisce naturalmente ad arricchire la sua conoscenza dell’”altro”.<br />

Di quest’ultimo egli si sforza ora di penetrare gli aspetti più individuali del carattere,<br />

cercando di scoprire, ad di là degli atti, i moventi e le intenzioni. Il gruppo permette dunque<br />

all’adolescente di affermarsi nella sicurezza più assoluta. Fra individui che pensano e sentono<br />

come lui, egli si accorge che può deporre le armi, che può esprimersi liberamente, senza<br />

timore di essere incompreso o di incappare in quel sorriso ironico e superiore dell’adulto che<br />

lo annichilisce. Per quanto diversi o opposti possano essere gli scopi perseguiti, ci sono valori<br />

comuni a tutti i gruppi, compresa l’associazione a delinquere: coraggio, lealtà verso i<br />

compagni, oblio di sé, fedeltà alla parola data, ecc….<br />

Tutto sommato, per il meglio o per il peggio, il gruppo incita l’adolescente ad un<br />

continuo superamento di sé. Il gruppo risponde anche al bisogno particolare del ragazzo di<br />

estendere sempre i confini delle sue possibilità, di vincere incessantemente nuovi ostacoli per<br />

provare a se stesso e al mondo – il “ mondo” sono in generale i suoi genitori – che egli è<br />

degno di essere considerato un uomo. Il suo gusto per il rischio, la sua folle temerarietà sono<br />

tanto più folli, spesso, quando meno egli si sente sicuro di sé.<br />

Fra di loro, gli adolescenti hanno l’impressione di comportarsi e di vivere come adulti,<br />

di essere adulti. Si sostengono gli uni con gli altri, tutti simili, tutti uguali, si sentono forti e<br />

indipendenti. Non c’è nulla che non possono fare in gruppo. Soli si sentono, invece tanto<br />

piccoli e miseri di fronte al mondo adulto.<br />

E’ utile considerare anche che la formula del gruppo sembra adattarsi meno alla<br />

“natura” femminile che al temperamento maschile. Un gruppo puramente femminile si<br />

fraziona rapidamente in piccoli clans, rivali o meno, anche se, esteriormente, dà l’impressione<br />

di coesione. Lo spirito di èquipe e di cameratismo appare più naturale per il ragazzo. Ciò non<br />

vuol dire che la ragazza ne sia priva, ma essa sembra preferire rapporti più individualizzati, a<br />

due o tre. Questa tendenza appare già nelle ragazzine di dieci o undici anni. Essa si viene<br />

naturalmente accentuando durante l’adolescenza, periodo in cui l’amicizia si fa più esclusiva.<br />

In più , il gruppo significa azione, e l’adolescente vive meglio nella contemplazione di<br />

sé, nel sogno, nelle confidenze sussurrate ad un’amica.<br />

Lo scoutismo, ad esempio, ha avuto più successo fra i ragazzi che fra le ragazze, e in<br />

queste ultime più nel corso della pre-pubertà, periodo nel quale la ragazzina si rivela spesso<br />

iperattiva. Non esistono praticamente bande di ragazze, e le bande miste sono eccezionali.<br />

Il gruppo può comunque rappresentare contemporaneamente una soluzione<br />

momentanea dei conflitti dell’adolescente, nonché una preparazione notevole alla condizione<br />

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