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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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Mein Kampf, mentre risulta meno appariscente quello dei rappresentanti delle sinistre e delle<br />

destre nei cui discorsi non compaiono osservazioni autocritiche, ma soltanto di carattere<br />

accusatorio nei confronti dell’avversario politico.<br />

L’AMOR PATRIO E L’ESALTAZIONE NAZIONALE<br />

Il fondamentalismo emergente nell’attribuire allo stato il compito di “formare una<br />

reale esaltazione nazionale” emerge in questo brano significativo del Mein Kampf:<br />

L’attuale istruzione dei giovani ha come meta principale quella di imprimere nella mente del<br />

giovane le nozioni che gli serviranno per fare la sua strada nella vita. Ciò è manifestato in queste<br />

parole: “Il giovane deve diventare in futuro un componente utile della comunità umana”. Ma con<br />

queste parole si intende l’idoneità a procurarsi rettamente il pane quotidiano. L’educazione non<br />

approfondita che è data in più dallo Stato borghese ha fondamenti fragilissimi. Siccome lo stato in sé<br />

rappresenta unicamente una forma, è impresa ardua istruire su questa delle persone, concedere loro dei<br />

compiti: una forma può distruggersi troppo facilmente. Ma, come notammo, l’idea di Stato vero ha<br />

oggi un contenuto preciso. Perciò non resta altro che la consueta istruzione patriottica. Questa, nella<br />

Germania antica attribuiva grandissima importanza alla divinizzazione (sovente poco assennata per lo<br />

più sciapita) di piccoli o piccolissimi protestanti, la cui quantità impediva di giudicare la reale<br />

grandezza della nostra nazione. Ne derivava, nel popolo, una inadeguata conoscenza della storia<br />

tedesca, anche in questo caso, mancava la grande linea. È chiaro che in quel modo non si poteva<br />

giungere a formare una reale esaltazione nazionale. 1<br />

Qui è utile distinguere un sano sentimento di amore verso la Patria dall’esaltazione<br />

nazionale pilotata dal ministero della propaganda, come avveniva al tempo di Hitler. Questa<br />

manipolazione delle folle si fonda sul presupposto che il “branco” sia plasmabile come la<br />

cera, predisponendo gli opportuni accorgimenti propagandistici. Di nuovo, ci si rivolge<br />

all’Orfano bisognoso di salvatori, che si trova in ciascuno di noi, anziché aiutare il singolo<br />

individuo ad evolvere verso una dimensione più matura dell’essere.<br />

Anche la conoscenza della storia tedesca viene “filtrata” con le lenti dell’obiettivo di<br />

raggiungere una reale esaltazione nazionale. Hitler si lamenta che finora sia mancata la<br />

“grande linea” conduttrice, il “filtro” che avrebbe suscitato il “fanatismo” nazionalistico. Lo<br />

studio della storia, quindi, per Hitler, non è un approccio il più possibile obiettivo, bensì uno<br />

1 Ibidem, pp. 48-49<br />

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