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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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egole repubblicane e democratiche”. Poi Le Pen ha annunciato che – se sarà eletto –<br />

convocherà in tempi brevi un referendum per chiedere al popolo francese una duplice<br />

autorizzazione: quella di uscire dall’Europa comunitaria e dalla moneta unica e quella a<br />

inserire nella Costituzione il principio della “preferenza nazionale”, ossia la concessione di<br />

una serie di diritti e di vantaggi solo alle persone dotate della nazionalità francese.<br />

Quella del 23 aprile 2002 è stata anche la giornata del tentativo di ricompattare il<br />

centrodestra. È durata due ore a Palazzo Medici, sede del Senato francese, la riunione che ha<br />

portato alla nascita della coalizione chirachiana Unione per la maggioranza presidenziale<br />

(Ump), di cui fanno parte l’insieme dei gollisti del Rassemblement pour la République (il<br />

partito fondato da Jacques Chirac nel dicembre 1976), una parte dei centristi e una parte<br />

decisamente minoritaria dei liberali. In realtà centristi e liberali erano uniti dal 1978<br />

nell’Union pour la Démocratie Française (Udf), ma questa formazione politica è andata in<br />

pezzi negli anni scorsi dopo la vittoria delle sinistre alle elezioni del 1997 per l’Assemblea<br />

nazionale.<br />

Si può constatare che la richiesta di autorizzazione ad uscire dall’Europa comunitaria è<br />

sintomatica di un bisogno di identità, di fronte al rischio che il “palazzo super-stato” annienti<br />

i bisogni e i desideri della singola nazione. Se poi aggiungiamo una “super-ghigliottina” come<br />

nell’URSS, dove il potere giudiziario stava sopra quello popolare, comprendiamo pienamente<br />

la reazione di Bossi che, al di là del suo linguaggio “colorito”, per usare un <strong>eu</strong>femismo, ha<br />

espresso le sue preoccupazioni per la presa di potere degli <strong>eu</strong>rocommissari ed<br />

<strong>eu</strong>roparlamentari, che hanno compilato una lista dei crimini da perseguire con una<br />

legislazione comunitaria che piove sulla testa dei cittadini senza un <strong>eu</strong>roconsenso e una<br />

<strong>eu</strong>roomologazione.<br />

Una sfida per l’Europa<br />

Romano Prodi è preoccupato, dice che “Le Pen è una sfida per l’Europa”. Giuliano<br />

Amato è preoccupato, dice che “Le Pen è un pericolo per l’Europa”. Giorgio Napolitano,<br />

persino, è preoccupato: batte un colpo e dice che Le Pen “porta avanti una visione stroncatoria<br />

dell’Europa”. Parole serie, declamazioni, sdegnati interventi, solenni giuramenti e impegno<br />

profondo per scongiurare il cataclisma. Al che viene un dubbio: ma quest’Europa non era<br />

purissima, fortissima, sanissima e fors’anche levissima come l’acqua minerale? E com’è<br />

possibile, allora, che basti lo spiffero di un nonno bretone a metterla in ginocchio?<br />

Quelle merveille, la France. In un colpo solo il voto ha tolto la maschera (nell’ordine):<br />

a) agli intellettuali che si turavano il naso di fronte all’Italia e che ora tutt’al più possono<br />

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