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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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politiche di giugno. E il caso Le Pen costringerà i politici francesi ad essere, nei rapporti<br />

internazionali, meno saccenti degli ultimi tempi.<br />

Ecco perché occorre intervenire con una politica che interpreti adeguatamente le<br />

preoccupazioni dei francesi e sappia fornire una risposta appropriata ai loro bisogni. Per<br />

comprendere meglio il problema, che è anche culturale, e quindi va dibattuto in un contesto in<br />

cui viene considerata la cultura dello Stato nazionale, vorrei riportare un’intervista rilasciata<br />

da Umberto Bossi a Il Giornale e pubblicata il 23 aprile 2002.<br />

“Il successo in Italia della Casa delle libertà ha fatto saltare l’intera Europa di sinistra:<br />

Berlusconi potrebbe essere il nuovo Carlo Magno dell’Europa; sarà lui il leader della nuova Europa”.<br />

Il ministro per le Riforme e leader della Lega, Umberto Bossi, commenta così la debacle della<br />

gauche, una sconfitta che coincide con lo sbriciolamento di una politica che “non ha mai considerato<br />

le ragioni del popolo nei confronti di un’Europa superstato”.<br />

Che cosa nasconde il successo di Le Pen in Francia?<br />

“Mitterrand diceva che Le Pen fa le domande giuste: sono le risposte ad essere sbagliate. Ma<br />

qui il problema non è tanto Le Pen, quanto le idee della sinistra. Il voto ha segnalato il vuoto dietro le<br />

idee della sinistra. Il voto in Francia e anche il successo di Stoiber in Germania sono il fallimento della<br />

sinistra, che è il fallimento della Terza via, già sconfitta in America con Clinton”.<br />

C’entra qualcosa il forte astensionismo?<br />

“Eccome se c’entra. La gente ha capito che i politici eletti non ascoltano il popolo. C’è chi, per<br />

esempio Amato, pensa che è più legittimato a governare chi non è stato eletto”.<br />

Con il voto francese torna prepotentemente alla ribalta il tema dell’Europa: il suo tema forte,<br />

verrebbe da dire.<br />

“Ancora una volta la Lega ha visto prima degli altri. Ci hanno accusati di essere contrari<br />

all’Europa, falsando quello che noi veramente pensiamo da tempo: noi siamo contrari a un’Europa<br />

superstato, a un’Europa dei poteri forti che fa calare il suo potere dall’alto, a un’Europa lontana dai<br />

popoli. In una parola: neogiacobina. Questa era ed è l’idea di Europa della sinistra contro cui ci<br />

battiamo”.<br />

Europa dei popoli: questa fu la sua risposta in campagna elettorale.<br />

“Europa dei popoli e Europa cristiana. E Berlusconi l’ha capito. Noi siamo per un’Europa che<br />

pensa local e agisce global”.<br />

In altri termini?<br />

“In altri termini è la politica di chi esalta le diversità culturali, le diverse tradizioni. Un’Europa<br />

modulata non solo sul presente e sul futuro ma anche sul passato. Quando anticipammo queste cose e<br />

agimmo di conseguenza dicendo no al mandato di arresto internazionale tout court e alla politica<br />

<strong>eu</strong>ropea contro la famiglia naturale, la sinistra si scatenò contro la Lega, “colpevole” solo di avere<br />

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