31.05.2013 Views

IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

l’identità nazionale. Ma non bisogna fermarsi a questo stadio. Il passo successivo si verifica<br />

quando il presunto “nemico” diventa un Eroe uguale a noi e magari un alleato.<br />

L’ex premier Giuliano Amato il 13 aprile 2002 annuncia in televisione: “Lavorerò per<br />

creare una politica estera comune. Mi batterò perché l’Europa sia rappresentata nelle Nazioni<br />

Unite da una sola persona”.<br />

C’è da augurarsi che la “politica estera comune” non sia ispirata da smanie di potere e<br />

dal bisogno ossessivo e amorale di vincere e spadroneggiare, tipico del livello primitivo di<br />

evoluzione del Guerriero ed espressione del lato Ombra, nelle sue forme più rozze, volgari,<br />

spietate e intolleranti delle “diversità”.<br />

Il ministro dell’Istruzione e della Ricerca Letizia Moratti, il 20 aprile 2002, alla<br />

televisione, ha invitato i giovani a costruire l’integrazione <strong>eu</strong>ropea attraverso lo scambio<br />

interculturale. Sono le nuove generazioni, quelle di coloro che ora frequentano le elementari e<br />

le medie, ad essere le protagoniste della nuova Europa integrata e forte, capace di portare la<br />

pace nel mondo. E sarà lo studio della storia, saggiamente orientato, ad evitare gli<br />

etichettamenti pregiudiziali di “cattivo” o di “inferiore” attribuiti ad una cultura o ad una<br />

civiltà.<br />

Un giorno mio figlio mi ha detto: “Mamma, tu sarai sempre giovane, perché sei una<br />

mamma avventurosa”. André Gide scriveva che “l’avventura serve per conoscersi”. Ritengo<br />

che oggi la sfida per i giovani e per i meno giovani di età, ma “avventurosi nella mente”,<br />

riguardi proprio il dialogo interculturale libero da preconcetti limitanti riguardanti il sesso, la<br />

razza, la religione, la cultura, la classe sociale ecc. Bisogna fare una “crociata” contro il<br />

pregiudizio, la discriminazione, l’ottusità mentale, la generalizzazione che porta a dire “tutti”,<br />

invece di distinguere all’interno di un popolo e di un’etnia tra chi è disponibile al dialogo e<br />

alla pace e chi è fanaticamente orientato all’intolleranza della “diversità” e della convivenza<br />

pacifica e fraterna.<br />

SI PUO’ PARLARE <strong>DI</strong> “CROCIATA <strong>IL</strong>LUMINATA”?<br />

Riguardo alla tematica del dialogo con altre culture e civiltà, che sarà al centro del<br />

dibattito riguardante la politica estera, ritengo utile riflettere su alcuni punti, prendendo spunto<br />

dall’articolo del politologo Gianni Baget Bozzo apparso sul Giornale del 13 aprile 2002.<br />

L’autore intitola il suo articolo “La crociata illuminata”. Riporto il testo integralmente, per<br />

commentarlo conservandone il significato nel contesto globale:<br />

154

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!