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La Diagnosi di Laboratorio delle Malattie da Protozoi - tutte mappe

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Babesia spp. e Theileria spp.<br />

Al genere Babesia or<strong>di</strong>ne Piroplasmi<strong>da</strong>, philum Apicomplexa appartengono i parassiti<br />

degli eritrociti <strong>di</strong> mammiferi, uccelli ed emazie umane.<br />

Allo stesso gruppo tassonomico appartiene il genere Theileria che presenta cicli <strong>di</strong><br />

sviluppo anche in linfociti e macrofagi <strong>di</strong> numerosi animali.<br />

Phylum Apicomplexa<br />

Classe Sporozoasi<strong>da</strong><br />

Sottoclasse Cocci<strong>di</strong>asina Piroplasmasina<br />

Or<strong>di</strong>ne Eucocci<strong>di</strong>ori<strong>da</strong> Piroplasmi<strong>da</strong><br />

Sottor<strong>di</strong>ne Eimeriorina Haemospororina<br />

Famiglia Eimerii<strong>da</strong>e Cryptospori<strong>di</strong>i<strong>da</strong>e Sarcocysti<strong>da</strong>e Plasmo<strong>di</strong>i<strong>da</strong>e Babesii<strong>da</strong>e<br />

Genere Isospora Cryptospori<strong>di</strong>um Sarcocystis Toxoplasm Plasmo<strong>di</strong>um Babesia Theileria<br />

Specie belli paryum hominis gon<strong>di</strong>i falcipanum <strong>di</strong>vergens<br />

bayleyi lindemanni vivax microti<br />

suihominis ovale<br />

malanae<br />

Babesia è un parassita molto comune negli animali a vita libera, poco comune, invece,<br />

nell’uomo, a cui viene trasmesso <strong>da</strong>l morso <strong>di</strong> zecche ixo<strong>di</strong><strong>di</strong>.<br />

Theileria, molto simile a Babesia, si <strong>di</strong>fferenzia soprattutto per la <strong>di</strong>versa localizzazione<br />

iniziale nell’ospite vertebrato, solo recenti stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> biologia molecolare hanno<br />

<strong>di</strong>fferenziato biologicamente le due specie.<br />

Oltre alla trasmissione della babesiosi, attraverso il morso <strong>delle</strong> zecche, vi può essere<br />

una trasmissione per via trasfusionale sia <strong>di</strong> sangue intero che <strong>di</strong> emocomponenti<br />

(come eritrociti o piastrine), in cui pare che il parassita possa sopravvivere fino a tre<br />

settimane anche se congelato, infine, anche se si ritiene molto rara, sono stati identificati<br />

solamente due casi <strong>di</strong> tal genere, la via transplacentare costituisce una via <strong>di</strong> trasmissione.<br />

Il genere Babesia venne, comunque, formalmente identificato nel 1888 ad opera <strong>di</strong><br />

Victor Babes che stava stu<strong>di</strong>ando la causa della emoglobinuria febbrile nella mucca.<br />

Attualmente sono note più <strong>di</strong> 100 specie attribuite al genere Babesia ma <strong>di</strong> queste<br />

solo un numero assai limitato sono state identificate come causa <strong>di</strong> malattia nell’uomo:<br />

soprattutto, in Europa Babesia <strong>di</strong>vergens (che colpisce anche i cervi e i bovini) e,<br />

negli Stati Uniti, Babesia microti, che ha come ospiti piccoli ro<strong>di</strong>tori.<br />

Il primo caso <strong>di</strong> babesiosi umana descritto risale al 1957 nella ex Jugoslavia.<br />

Si trattò d’un agricoltore splenectomizzato che venne a morte, a causa d’una insufficienza<br />

renale dopo un quadro clinico grave con presenza d’anemia, emoglobinuria e<br />

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Posizione tassonomica <strong>di</strong> Babesia e Theileria

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