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La Diagnosi di Laboratorio delle Malattie da Protozoi - tutte mappe

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un’ulcera a margini rilevati. Dopo un tempo variabile la lesione guarisce, lasciando<br />

una cicatrice, anche deturpante. <strong>La</strong> lesione è solitamente poco dolente: quando duole<br />

spesso è segno <strong>di</strong> una sovrinfezione batterica.<br />

Possono aversi reci<strong>di</strong>ve in tar<strong>da</strong> età o in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> immunodepressione o per reinfezione<br />

con <strong>di</strong>versi zimodemi.<br />

Le lesioni cutanee <strong>di</strong> L. major tendono a essere rapi<strong>da</strong>mente essu<strong>da</strong>tizie e necrotiche<br />

e possono raggiungere <strong>di</strong>mensioni fino a 6 cm; evolvono in poche settimane e guariscono<br />

in 3-5 mesi.<br />

Le lesioni <strong>da</strong> L. tropica sono meno gravi (<strong>di</strong>mensioni massime <strong>di</strong> 2 cm circa) e hanno<br />

un’evoluzione più lenta: l’incubazione è <strong>di</strong> 2-4 mesi e possono persistere anche per 2<br />

anni.<br />

Le lesioni <strong>da</strong> L. aethiopica interessano il viso: sono tante piccole papule che confluiscono<br />

in un unica lesione nodulare o una placca, che può anche non ulcerarsi, ma<br />

guarisce molto lentamente (anche dopo 5 anni). Se la lesione interessa il confine<br />

muco-cutaneo del naso e <strong>delle</strong> labbra può estendersi alle mucose e provocare <strong>da</strong>nni<br />

gravi deturpanti che caratterizzano le forme mucose americane.<br />

L.infantum, responsabile <strong>di</strong> forme viscerali, in Italia, può <strong>da</strong>re forme cutanee:<br />

lesioni nodulari che, solitamente, non si ulcerano e decorrono molto lentamente.<br />

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I parassiti si localizzano nelle cellule reticolo-endeteliali del<br />

derma, ai margini <strong>delle</strong> lesioni (dove i parassiti vanno ricercati<br />

per la <strong>di</strong>agnosi microscopica), nei vasi e nei linfono<strong>di</strong> vicini.<br />

Leishmaniosi cutanea<br />

<strong>La</strong> <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> laboratorio, nei pazienti con manifestazioni cliniche localizzate in<br />

<strong>di</strong>stretti anatomici limitati, così come nei pazienti immunodepressi, sia per cause<br />

patologiche che iatrogene, non può essere affi<strong>da</strong>ta alla ricerca degli anticorpi anti-<br />

Leishmania, che in questi casi ha scarsa o nulla significatività; infatti si è osservato,<br />

<strong>da</strong>l 1992 ad oggi una frequente negatività del test <strong>di</strong> immunofluorescenza per la ricerca<br />

degli anticorpi specifici nei soggetti immunodepressi, così come nelle forme cutanee<br />

o localizzate ai soli linfono<strong>di</strong>, nonostante la ricerca <strong>di</strong>retta del protozoo fosse<br />

positiva e, si è osservato che anche quando, la ricerca sierologica era positiva, il titolo<br />

anticorpale risultava, comunque, molto basso.

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