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La Diagnosi di Laboratorio delle Malattie da Protozoi - tutte mappe

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Presentazione<br />

Questo manuale pratico per la <strong>di</strong>agnosi <strong>delle</strong> malattie protozoarie nell’uomo costituisce<br />

un’opera originale nel panorama dei pochi testi e manuali <strong>di</strong> parassitologia<br />

me<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>sponibili in Italia e citati in bibliografia.<br />

Prima <strong>di</strong> tutto, si rivolge esclusivamente ai <strong>Protozoi</strong>: ciò ha permesso un approfon<strong>di</strong>mento<br />

ed un livello <strong>di</strong> dettaglio notevole per quanto riguar<strong>da</strong> i protocolli <strong>di</strong>agnostici<br />

e le immagini schematiche o prese al microscopio. Chiunque potrà apprezzare<br />

le meticolose “ricette” con cui preparare un terreno <strong>di</strong> coltura, un sistema <strong>di</strong><br />

colorazione, oppure eseguire un saggio immunologico. Sono sicuro che pagine fotocopiate<br />

del manuale, rigorosamente inserite in buste <strong>di</strong> plastica trasparente, si ritroveranno<br />

sui banconi <strong>di</strong> parecchi laboratori. Numerose microfotografie ripetute a<br />

<strong>di</strong>verso ingran<strong>di</strong>mento sono state prodotte <strong>da</strong>ll’Autrice <strong>di</strong>rettamente “sul campo”.<br />

Esse appaiono molto realistiche e depurate <strong>da</strong> effetti <strong>di</strong> abbellimento che caratterizzano<br />

molto spesso le immagini reperibili su Internet.<br />

Secondo: l’organizzazione generale dei vari capitoli non segue la canonica trama<br />

‘filogenetico-evolutiva” degli organismi trattati, <strong>da</strong>gli Zoomastigophorea (emoflagellati)<br />

ai Ciliophora (balanti<strong>di</strong>), tipica dei principali testi universitari <strong>di</strong> parassitologia;<br />

è invece sud<strong>di</strong>visa per “campione <strong>di</strong>agnostico”. Così, i capitoli sono identificati separatamente<br />

(persino <strong>da</strong>l colore della bandella, un’ottima idea) per campione <strong>di</strong> feci<br />

(qui elegantemente nominate “copros”), sangue e reticolo-endotelio, campioni bronchiali<br />

e <strong>di</strong> espettorato, tessuti soli<strong>di</strong> ed essu<strong>da</strong>ti. Ciò fornisce un elevato valore pratico<br />

<strong>di</strong> consultazione per chi si trovi fra le mani un determinato campione. Il rovescio<br />

della me<strong>da</strong>glia è costituito <strong>da</strong>lle inevitabili ripetizioni; per esempio, alcuni protocolli<br />

sono ripetuti per Leishmania quando il campione è costituito <strong>da</strong> reticolo-endotelio<br />

(aspirato <strong>di</strong> midollo osseo) oppure <strong>da</strong> pelle (biopsia cutanea). Altri esempi li ritroviamo<br />

per Toxoplasma o Cryptospori<strong>di</strong>um, entrambi caratterizzati <strong>da</strong> più organi e<br />

tessuti colpiti. Tuttavia questo è un compromesso necessario per l’aspetto pratico dell’opera.<br />

Terzo: l’Autrice si fa carico, molto responsabilmente, <strong>di</strong> inserire nel manuale alcuni<br />

organismi rimasti “orfani” in quanto la comunità scientifica, su basi molto solide,<br />

li ha “declassati” (almeno per me, protozoologo; per altri forse “innalzati”) <strong>da</strong><br />

<strong>Protozoi</strong> a Funghi. Mi riferisco ai Microspori<strong>di</strong> ed a Pneumocystis. Sarò malevolo, ma<br />

la comunità dei parassitologi sembra che abbia tirato un sospiro <strong>di</strong> sollievo quando<br />

si è liberata <strong>di</strong> questi agenti, molto <strong>di</strong>fficili <strong>da</strong> manipolare ed identificare. Il risultato<br />

è che i relativi protocolli <strong>di</strong>agnostici stanno sparendo <strong>da</strong>lle nuove e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> testi <strong>di</strong><br />

parassitologia, senza che qualcun altro abbia preso il testimone.<br />

Quarto: la parte speciale è preceduta <strong>da</strong> un utile capitolo illustrato sulle dotazioni,<br />

attrezzature, protocolli generali e mo<strong>da</strong>lità <strong>di</strong> refertazione in<strong>di</strong>spensabili perché un<br />

laboratorio <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnostica protozoaria possa definirsi tale. Ciò richiede un piccolo<br />

inciso. <strong>La</strong> scienza e la pratica in campo protozoologico si <strong>di</strong>scostano parecchio <strong>da</strong><br />

quelle che caratterizzano altri agenti infettivi. Soprattutto la batteriologia me<strong>di</strong>ca si<br />

giova <strong>da</strong> decenni <strong>di</strong> tecnologie stan<strong>da</strong>r<strong>di</strong>zzate ed automatizzate, <strong>da</strong>i terreni <strong>di</strong> crescita<br />

ai kit immuno<strong>di</strong>agnostici, fino ai test <strong>di</strong> sensibilità ai farmaci. Invece, per la particolare<br />

natura biologica dei “nostri” microrganismi eucarioti (a tutti gli effetti animali<br />

complessi), gran parte <strong>delle</strong> procedure <strong>di</strong> manipolazione e identificazione è <strong>di</strong> natu-<br />

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