La Diagnosi di Laboratorio delle Malattie da Protozoi - tutte mappe
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Leishmaniosi cutanee<br />
Biopsia cutanea<br />
Nell’uomo, l’evoluzione <strong>delle</strong> varie leishmaniosi è caratterizzata <strong>da</strong> una minore o maggiore<br />
tendenza dei parassiti a propagarsi <strong>da</strong>lla cute alle mucose o a colonizzare determinati<br />
organi, e <strong>di</strong>pende, molto probabilmente, <strong>da</strong>llo stato immunologico del paziente.<br />
Leishmania spp., pertanto, può determinare quadri clinici molto <strong>di</strong>versi tra loro ed<br />
essere considerata, in soggetti immunodepressi, ad<strong>di</strong>rittura, un opportunista.<br />
Alcuni autori (Ba<strong>da</strong>rò 1986 e Berenguer 1989) hanno segnalato casi <strong>di</strong> leishmaniosi<br />
in soggetti immunocompromessi; in alcuni <strong>di</strong> questi pazienti, sottoposti a terapia corticosteroide<br />
per altre cause, la leishmaniosi si è sviluppata molti anni dopo che essi si<br />
erano allontanati <strong>da</strong>lle zone <strong>di</strong> endemia, e ciò farebbe pensare che Leishmania può<br />
sopravvivere per <strong>di</strong>verso tempo nell’organismo sano senza provocare alcuna manifestazione<br />
clinica per poi virulentarsi quando le <strong>di</strong>fese immunitarie si abbassano.<br />
Un altro <strong>da</strong>to che rafforza la tesi del comportamento opportunistico <strong>di</strong> Leishmania è<br />
uno stu<strong>di</strong>o condotto <strong>da</strong> Gradoni ed altri ricercatori dell’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità<br />
che hanno <strong>di</strong>mostrato la presenza <strong>di</strong> reattività dermica anti-Leishmania in gran parte<br />
della popolazione sana <strong>delle</strong> zone endemiche stu<strong>di</strong>ate.<br />
In tali zone la malattia causata <strong>da</strong> Leishmania è stimata intorno a 20-25 casi l’anno,<br />
negli adulti, ed altrettanti nei bambini; questo <strong>da</strong>to è frutto <strong>di</strong> un lavoro effettuato in<br />
AOC, pubblicato nel 2003 su “Journal of Antimicrobial Chemotherapy”, che stimava<br />
l’incidenza <strong>delle</strong> Leishmaniosi giunte alla nostra osservazione; pertanto si evince che<br />
l’incontro Leishmania-Uomo non sempre si traduce in un processo patologico ma questo<br />
si può instaurare, anche a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> anni, quando le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> proliferazione<br />
del protozoo <strong>di</strong>ventano più favorevoli, a causa <strong>di</strong> una immunodepressione dell’ospite.<br />
I quadri patologici provocati <strong>da</strong> Leishmania possono essere, oltre alla Leishmaniosi<br />
Viscerale, descritta nel II capitolo che può, anch’essa essere più o meno grave, presentare<br />
tutti i sintomi classici della malattia o solo alcuni: la Leishmaniosi cutanea, la<br />
Leishmaniosi mucocutanea, la Leishmaniosi con localizzazione prevalente nei linfono<strong>di</strong>,<br />
la Leishmaniosi con localizzazione gastrica e duodenale.<br />
Le leishmaniosi cutanee “del vecchio mondo” sono <strong>di</strong>ffuse in focolai <strong>di</strong>scontinui in<br />
Asia, Me<strong>di</strong>o Oriente, Africa settentrionale e nei paesi me<strong>di</strong>terranei; in Italia è localizzata,<br />
prevalentemente, sul versante orientale della penisola.<br />
Sono causate <strong>da</strong> specie <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> leishmanie con quadri clinici <strong>di</strong>versi. Leishmania<br />
tropica (l’agente eziologico del “bottone d’Oriente”) è <strong>di</strong>ffusa in Me<strong>di</strong>o Oriente,<br />
Turchia e Grecia. Leishmania major è <strong>di</strong>ffusa in Asia Centrale ed in Africa. L. aethiopica<br />
è presente sull’altipiano etiopico<br />
L. infantum è presente nei paesi del bacino del Me<strong>di</strong>terraneo, quin<strong>di</strong> in Italia, qui i<br />
vettori presenti sono Phlebotomus perniciosus, P. ariasi e P. perfiliewi).<br />
L’infezione è spesso asintomatica.<br />
Il periodo d’incubazione della malattia varia <strong>da</strong> alcuni giorni ad alcuni mesi e <strong>di</strong>pende<br />
<strong>da</strong>ll’entità della carica infettante. Compaiono una o più lesioni cutanee, nelle se<strong>di</strong><br />
<strong>delle</strong> punture dei flebotomi (viso, collo, braccia, gambe). All’inizio è un nodulo eritematoso,<br />
che cresce e si copre <strong>di</strong> una crosta, la quale poi può staccarsi e lasciare<br />
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