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Relazione - Comune di Lecce

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visiva, a ri<strong>di</strong>segno antropico <strong>di</strong> un paesaggio naturale nel quale dominano da protagonisti<br />

storici l’uliveto e il vigneto, intervallati da ampie <strong>di</strong>stese cerealicole avvicendate che hanno<br />

progressivamente ceduto il passo ad altri coltivi quali il tabacco prima ed il kiwi dopo.<br />

Le tipologie architettoniche <strong>di</strong>stribuite nel territorio rurale trovano la più espressiva<br />

configurazione sia negli accostamenti dei corpi <strong>di</strong> fabbrica tagliati a squadro o subroton<strong>di</strong><br />

(trulli bilobati e trilobati) sia nelle masserie che si configurano come organizzazioni<br />

aziendali che accorpano residenza aziendale ad ambienti <strong>di</strong> varia pertinenza le più<br />

antiche delle quali, configurandosi come piccole fortezze, vedono dominare il pieno sul<br />

vuoto e pertanto, risultano connotate da aperture a feritoie o a luci coerentemente<br />

contenute.<br />

Nell’area urbana l’e<strong>di</strong>lizia minore risultava la protagonista dell’organizzazione scenica<br />

dell’ambiente e lega la sua coerenza strutturale ad un lungo processo <strong>di</strong> progressive<br />

mo<strong>di</strong>fiche determinate dal succedersi degli interventi ristrutturativi ed ampliativi legati<br />

all’accrescersi delle necessità inse<strong>di</strong>ative in<strong>di</strong>viduali.<br />

La città basso me<strong>di</strong>oevale racchiude i recinti in un’ unica rinnovata perimetrazione<br />

fortificata, aprendosi all’esterno tramite porte e portali ad andamento baionettato per<br />

garantire maggiore sicurezza, anche attraverso l’impreve<strong>di</strong>bilità imme<strong>di</strong>ata dei suoi<br />

tracciati viari.<br />

La città rinascimentale e barocca, una volta rinnovato e rafforzato il giro delle sue mura,<br />

cresce su se stessa, nutrendosi degli spazi liberi residuali prima ed alzandosi <strong>di</strong> livello<br />

dopo, senza competere con le fabbriche religiose i cui campanili svettanti dovevano<br />

comunicare visivamente<br />

ed acusticamente con il territorio rurale.<br />

La città ottocentesca sfoga sul territorio circostante con il suo impianto a segmenti stellari<br />

<strong>di</strong>partentesi dai viali che hanno preso il posto dell’antico fossato, organizzando il primo<br />

anello <strong>di</strong> supporto allo sviluppo inse<strong>di</strong>ativo a ridosso del quale si attestano i nuovi<br />

capisal<strong>di</strong> della centralità urbana, integrati dalla rete commerciale che consolida il nuovo<br />

volto della città.<br />

La città moderna si struttura oltre il primo anello, volgendo le spalle alla città storica e lo<br />

sguardo alla campagna da recuperare progressivamente alla urbanizzazione,<br />

concludendo la sua pianificazione con un secondo anello viario, nuova circumvallazione<br />

ad ampia carreggiata pronta a mo<strong>di</strong>ficarsi in asse <strong>di</strong> nuovo supporto inse<strong>di</strong>ativo dal quale<br />

si irra<strong>di</strong>ano le <strong>di</strong>rettrici della città contemporanea.<br />

La città si espande nel territorio secondo le linee <strong>di</strong> un duplice in<strong>di</strong>rizzo: a) in parte<br />

sorretto dalle strade a raggiera che la collegano alla costa, ai centri del suo comprensorio<br />

ed alle aree rurali, secondo una logica imposta dalle preesistenze infrastrutturali, in<strong>di</strong>rizzo<br />

Documento Programmatico Preliminare al PUG 125

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