Relazione - Comune di Lecce
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I servizi sociali della città murata<br />
La città murata accoglie al proprio interno una densa concentrazione <strong>di</strong> servizi sociali,<br />
amministrativi, culturali e religiosi caratterizzandosi come area <strong>di</strong> massima attrazione e<br />
frequentazione, il che se da un lato tende a consolidare la sua armatura urbana favorendo<br />
anche la proliferazione degli esercizi commerciali ricettivi e <strong>di</strong> ristoro, dall’altro tende ad<br />
appesantire il suo carico urbanistico, con gli effetti negativi della moltiplicazione dei traffici<br />
veicolari, della conurbazione e della congestione, problemi non agevolmente risolvibili in<br />
un habitat dove il pieno domina sul vuoto, assolutamente privo <strong>di</strong> aree ine<strong>di</strong>ficate<br />
convertibili in “standard urbanistici”.<br />
La mancata <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> aree anche extramurali attrezzabili a parcheggi, tende ad<br />
aggravare la situazione facendo insorgere la necessità <strong>di</strong> ridurre ai minimi termini la<br />
accessibilità carrabile e <strong>di</strong> sostituire la stessa con la messa in cantiere <strong>di</strong> più adeguati<br />
sistemi <strong>di</strong> trasporto collettivo privilegiando quelli che si rendono garanti della protezione<br />
della salute pubblica (tranvia o metropolitana leggera, messa in programma dal piano dei<br />
trasporti).<br />
La città storica intramurale per quanto adeguatamente dotata <strong>di</strong> servizi scolastici<br />
dell’obbligo, <strong>di</strong> scuole materne e <strong>di</strong> asili nido, non riesce a fornire una esauriente risposta<br />
alla domanda <strong>di</strong> utenza proveniente, per ragioni logistiche, da altri ambiti della città<br />
extramurale.<br />
Il suo adeguamento strutturale è frenato dai seguenti fattori:<br />
1) la mancanza <strong>di</strong> aree ine<strong>di</strong>ficate idonee ad accogliere funzioni <strong>di</strong> integrazione e<br />
pertinenza alle attività <strong>di</strong>dattiche;<br />
2) la inadeguatezza dell’e<strong>di</strong>lizia storica (prevalentemente conventuale) a recepire funzioni<br />
<strong>di</strong>dattiche primarie;<br />
3) la modesta presenza demografica delle prime classi <strong>di</strong> età nel centro intramurale<br />
prevalentemente inse<strong>di</strong>ato da generazioni <strong>di</strong> età matura.<br />
Il centro storico risulta invece vocazionato a recepire inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> strutture universitarie<br />
anche ricettive in <strong>di</strong>rezione delle quali si sta operando tramite il recupero ristrutturativo<br />
dell’ex Istituto Garibal<strong>di</strong> destinato a casa dello studente; analoga funzione potrebbe<br />
accogliere l’ex Istituto Margherita <strong>di</strong> Savoia <strong>di</strong> via Palmieri.<br />
Ad attività formativa è finalizzato il recupero dell’ex monastero dell’Or<strong>di</strong>ne dei Teatini<br />
destinato a Centro Espositivo commerciale e scuola dei mestieri; un istituto polivalente<br />
contemplante anche attività per i servizi reali all’impresa.<br />
Ad attività sociali è pre<strong>di</strong>sposto il recupero del Palazzo Gentilizio “Giaconia” ubicato nella<br />
piazzetta dei Peruzzi, che potrebbe caratterizzarsi come centro <strong>di</strong> formazione per<br />
l’artigianato artistico. Sempre nel campo delle attività formative rientra il recupero dell’ex<br />
Documento Programmatico Preliminare al PUG 138