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Relazione - Comune di Lecce

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6. IL BILANCIO URBANISTICO<br />

6.1. LO STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE VIGENTE: IL PRG E IL SUO STATO<br />

DI ATTUAZIONE<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> è dotato <strong>di</strong> Piano Regolatore Generale, adottato dal Consiglio<br />

Comunale nel 1983 ed approvato nel 1989, in un clima <strong>di</strong> cambiamento <strong>di</strong> pensiero in<br />

materia urbanistica.<br />

Il P.R.G. si presenta come il risultato <strong>di</strong> una tipica progettazione <strong>di</strong> tipo ad<strong>di</strong>zionale e<br />

razionale che ha <strong>di</strong>fferenziato l’organizzazione <strong>di</strong>stributiva della zonizzazione all’esistente<br />

e alle reti <strong>di</strong> traffico.<br />

In questo modo si dava importanza all’assetto funzionale del piano teso a controllare più ì<br />

pesi che la forma urbana; a risolvere i tematismi dei collegamenti veicolari piuttosto che<br />

privilegiare il trasporto pubblico o il traffico pedonale; a dare risalto alla centralità delle<br />

attrezzature attrattive all’interno della città consolidata piuttosto che attivare una politica <strong>di</strong><br />

decentramento tale da riqualificare anche l’inse<strong>di</strong>amento periferico.<br />

D’altra parte sembra opportuno ricordare anche il momento storico in cui il piano appena<br />

approvato viene ad attuare la pianificazione. Gli anni <strong>di</strong> riferimento sono nella memoria <strong>di</strong><br />

tutti noi per eventi significativi come ad esempio il “crollo del muro <strong>di</strong> Berlino”, eventi che<br />

hanno influenzato e mo<strong>di</strong>ficato anche gli atteggiamenti politici anche nei confronti della<br />

pianificazione urbanistica ritenendola non più concepibile come una <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

verticistico e gerarchico, ma come una struttura <strong>di</strong> effettivo servizio comunitario aperta alla<br />

partecipazione nelle scelte, nelle decisioni e nelle realizzazioni, incoraggiando i<br />

partenariati e promuovendo iniziative atte a snellire le procedure, perseguendo obiettivi <strong>di</strong><br />

comuni intese e comuni interessi in un ridefinito rapporto pubblico-privato. La<br />

“perequazione” <strong>di</strong>venta lo strumento regolatore <strong>di</strong> tale rapporto, consentendo al privato <strong>di</strong><br />

realizzare, negli ambiti circoscritti dal piano, programmi <strong>di</strong> intervento concordati in sede<br />

tecnica, politica ed amministrativa nel rispetto degli assunti grammaticali, sintattici e logici.<br />

Le aree da urbanizzare (comparti e<strong>di</strong>ficatori), in ragione della filosofia perequativa vedono<br />

una simultanea realizzazione nell’e<strong>di</strong>ficato residenziale e nei servizi, nei sottoservizi e<br />

nelle reti infrastrutturali attraverso una definizione piano-progettuale che non si limita a<br />

dettare prescrizioni normative all’e<strong>di</strong>ficazione, ma assume un ruolo concreto, attivo e<br />

parteciapato attraverso la logica del partenariato, dell’investimento <strong>di</strong> capitali da parte dei<br />

privati anche nella realizzazione e nella successiva gestione <strong>di</strong> attrezzature da<br />

pre<strong>di</strong>sporre al pubblico esercizio, in una intesa che viene ad armonizzare i rapporti nella<br />

valutazione dei reciproci profitti.<br />

Documento Programmatico Preliminare al PUG 168

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