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Relazione - Comune di Lecce

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La dotazione <strong>di</strong> superficie territoriale per abitante nei restanti quartieri del periurbano <strong>di</strong><br />

<strong>Lecce</strong> risulta essere: 782 mq/ab per S. Rosa, 570 mq/ab per Sta<strong>di</strong>o, 549 mq/ab per<br />

Ru<strong>di</strong>ae e 630 mq/ab per Leuca.<br />

Dai dati sembrerebbe dedursi che la qualità urbana, nell’attuale circostanza inse<strong>di</strong>ativa,<br />

risulta inversamente proporzionale alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> superficie territoriale per abitante, il<br />

che in realtà potrebbe trovare riscontro solo in riferimento ai parametri ecologici, la cui<br />

entrata in campo urbanistico è da ritenersi decisamente più recente rispetto a quelli che<br />

hanno intessuto la trama delle reti attrattive della città tra<strong>di</strong>zionale fondata sulla<br />

concentrazione piuttosto che sulla <strong>di</strong>spersione: <strong>di</strong>rezionalità amministrativa, commercio,<br />

storia, cultura, arte, artigianato, servizi religiosi, sociali, assistenziali, ricettivi e tutto quanto<br />

comporti opportunità <strong>di</strong> lavoro.<br />

Tali parametri solo marginalmente hanno interessato le aree periferiche, raggiunte prima<br />

dall’e<strong>di</strong>lizia che dall’urbanistica, dalle residenze che dai servizi infrastrutturali, in uno con<br />

una molteplicità <strong>di</strong> peccati originali per il risanamento dei quali poca efficacia sembra<br />

avere la stessa pratica del condono (assimilabile alla confessione alla quale non è dato<br />

per scontato che segua l’assoluzione); ma bisogna andare oltre, rimuovere il malessere<br />

dalle ra<strong>di</strong>ci, partire dai processi <strong>di</strong> rigenerazione cellulare per arrivare alla ricomposizione<br />

dei tessuti ed alla loro rivitalizzazione ovvero alla realizzazione <strong>di</strong> quelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

equilibrio sistemico in<strong>di</strong>spensabile alla sostenibilità della crescita.<br />

Occorre in definitiva riprendere le coor<strong>di</strong>nate urbanistiche del “risanamento”<br />

abbandonando definitivamente quelle della “sanatoria” e<strong>di</strong>lizia.<br />

5.2. LE DINAMICHE DEL SETTORE ECONOMICO<br />

L’economia dell’area jonico-salentina ha un consistenza totale <strong>di</strong> 406.114 addetti e<br />

101.790 unità locali. La Provincia con il maggior numero <strong>di</strong> addetti è <strong>Lecce</strong> con 193.722<br />

pari al 48% del totale, segue quella <strong>di</strong> Taranto con 126.736 pari al 31% e Brin<strong>di</strong>si con<br />

85.656 pari al 21%. La Provincia con il maggior numero <strong>di</strong> Unità locali è sempre quella <strong>di</strong><br />

<strong>Lecce</strong> con 50.093 pari al 49% del totale, segue la Provincia <strong>di</strong> Taranto con 29.227 pari al<br />

29% e Brin<strong>di</strong>si con 22.470 pari al 22%.<br />

I dati mostrano come <strong>Lecce</strong> abbia anche il maggior numero <strong>di</strong> addetti in relazione alla<br />

popolazione, superando le pur industrializzate province <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si e Taranto, segno che la<br />

sua economia, anche a causa della crisi dell’industria <strong>di</strong> base, è trainante nell’area.<br />

Tabella 5 Totale del numero <strong>di</strong> addetti, unità locali e popolazione delle province dell’area<br />

jonico-salentina (2001)<br />

Documento Programmatico Preliminare al PUG 153

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