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Relazione - Comune di Lecce

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1. LE PREMESSE<br />

l Piano Urbanistico Generale (PUG) introdotto dalla LR 20 del 27 luglio 2001 è – come<br />

sottolineato nella Circolare dell’Assessorato all’Assetto del Territorio n. 1/2005 – uno<br />

strumento ra<strong>di</strong>calmente <strong>di</strong>verso dal Piano Regolatore Generale (PRG) sia nella<br />

impostazione concettuale e metodologica, sia nei contenuti e negli effetti programmatori.<br />

Il PUG del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> - e <strong>di</strong> cui questo Documento Programmatico Preliminare<br />

(DPP) ne costituisce la prima parte - nella sua organizzazione strategica e<br />

programmatica, si configura come la risultante tra le scale dei valori emergenti dalle<br />

analisi dei contesti, delle invarianti strutturali del territorio, dalle <strong>di</strong>namiche dei<br />

comportamenti sociali-economici-ambientali, atte a definire nuovi ed importanti obiettivi<br />

strategici per il futuro.<br />

1.1. IL NUOVO ORIZZONTE DEL PIANO: UNA NOTA DI METODO<br />

La natura del piano tra<strong>di</strong>zionale<br />

Il PRG è uno strumento <strong>di</strong> governo del territorio, costruito secondo un pensiero e una<br />

prassi che consideravano il piano, nella sua natura razionale ed oggettiva; esito <strong>di</strong><br />

processi e meccanismi logico-matematici a supporto <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> procedure per<br />

l'attuazione delle previsioni <strong>di</strong> piano.<br />

Questo nella convinzione <strong>di</strong> fondo <strong>di</strong> poter avere un pieno controllo dei processi <strong>di</strong><br />

trasformazione del territorio, la cui esamina richiedeva un grado <strong>di</strong> astrazione e <strong>di</strong><br />

concettualizzazione tale da definire già da principio il limite <strong>di</strong> non poter descrivere<br />

appieno la complessità del cambiamento che negli anni è avvenuto.<br />

Il piano, in altri termini, si configurava come una previsione e come tale doveva ipotizzare<br />

una situazione ben definita, quantificabile, attraverso il calcolo del fabbisogno e del<br />

<strong>di</strong>mensionamento.<br />

Le numerose ed articolate analisi statistico-economiche erano considerate, proprio per la<br />

loro natura razionale, sufficienti a fondare e a garantire qualsiasi ipotesi <strong>di</strong> piano.<br />

Questo modello ha solo in parte funzionato e il territorio che non riesce ad esprimere<br />

qualità sembra denunciare proprio la figura della crisi del progetto urbano tra<strong>di</strong>zionale. I<br />

piani nella pratica hanno <strong>di</strong>satteso, proprio per la loro natura chiusa e gerarchica, i tempi<br />

<strong>di</strong> realizzazione previsti, ricorrendo sempre più spesso alle varianti quale strumento per<br />

una rincorsa affannosa alle concrete trasformazioni e alle esigenze, vere o presunte, che<br />

si determinavano.<br />

Documento Programmatico Preliminare al PUG 7

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