Relazione - Comune di Lecce
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solo <strong>di</strong> interpretare e dare risposta ai problemi così come sono percepiti dai citta<strong>di</strong>ni, ma<br />
anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere i valori ambientali, culturali paesaggistici, sociali e architettonici del<br />
territorio, capaci <strong>di</strong> attrarre, attraverso eventi, turisti, lavoro, servizi e capitali. Le città, i<br />
<strong>di</strong>stretti e i territori coerenti a scala provinciale, regionale e nazionale possono assumere<br />
così il ruolo <strong>di</strong> sistemi prodotto. Anche la città impara come un’azienda a comunicare e a<br />
promuovere se stessa.<br />
Per questo, già a partire dalle prime fasi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> ricerca propedeutiche alla<br />
redazione del nuovo PUG si deve riuscire ad internalizzare la <strong>di</strong>mensione partecipativa<br />
con una sua spiccata riconoscibilità, in termini <strong>di</strong> impostazione metodologica, <strong>di</strong> tipologie<br />
<strong>di</strong> destinatari, <strong>di</strong> scopi che tale processo è chiamato ad assolvere.<br />
La ricerca <strong>di</strong> nuove soluzioni verte sul concetto <strong>di</strong> relazioni e connessioni urbane: un<br />
nuovo co<strong>di</strong>ce della città, per la città e dalla città, per comunicare e per far comunicare, il<br />
cui scopo è <strong>di</strong> valorizzare la cultura del progetto urbano, offrire strumenti <strong>di</strong> conoscenza e<br />
<strong>di</strong> proposta critica, <strong>di</strong>mostrare l’importanza delle pratiche <strong>di</strong> democrazia partecipata.<br />
L’utilizzo <strong>di</strong> linguaggi nuovi, originali ed efficaci permette a chiunque <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />
interprete e protagonista delle trasformazioni urbane, della percezione e della<br />
considerazione che ha del territorio, definendo la scala dei rapporti e delle relazioni. La<br />
comunicazione è perciò il punto <strong>di</strong> partenza, il mezzo per la creazione <strong>di</strong> nuove<br />
connessioni con il territorio, intesa come evento puntuale, sottile, continuo, incessante,<br />
auto-riproduttivo, trasmissibile e contagioso, tale da colpire il fruitore, catturandone<br />
l’attenzione e coinvolgendolo attivamente.<br />
Se la relazione è il luogo in cui si costruisce la nostra identità, che alimenta il senso<br />
d’appartenenza con<strong>di</strong>visa, allora anche il processo partecipativo deve farsi strumento <strong>di</strong><br />
questo obiettivo, non solo descrivendo con trasparenza lo scenario strategico del<br />
mutamento territoriale, ma anche accompagnando la prosecuzione delle politiche urbane<br />
intraprese anche al termine delle attività <strong>di</strong> elaborazione del Piano. Solo in questo modo si<br />
costituirà uno strumento in grado <strong>di</strong> rigenerarsi e mettere a sistema le <strong>di</strong>verse attività<br />
promosse dalle amministrazioni comunali, dai citta<strong>di</strong>ni e dagli stakeholders pubblici e<br />
privati.<br />
La partecipazione civica alla formazione del DPP e alla prosecuzione del processo <strong>di</strong><br />
costruzione del piano s’inserisce, oltre che nell’applicazione dei principi <strong>di</strong> cui all’art. 2<br />
della Legge Regionale 20/2001, nell’attuazione del principio costituzionale della<br />
sussi<strong>di</strong>arietà orizzontale. La previsione normativa, infatti, conseguente alla riforma del<br />
Titolo V della Costituzione, stabilisce all’art. 118 che Stato, Regioni, Città Metropolitane,<br />
Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei<br />
Documento Programmatico Preliminare al PUG 243