Relazione - Comune di Lecce
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9.3. PRIMA INDIVIDUAZIONE DEI CONTESTI TERRITORIALI<br />
L’articolazione - se non la sud<strong>di</strong>visione - del territorio in aree, ambiti, zone ecc. è esercizio<br />
<strong>di</strong>ffuso nella pratica pianificatoria. Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>sciplina, piani <strong>di</strong> ogni livello e settore,<br />
in<strong>di</strong>viduano parti del territorio con specifici caratteri o da sottoporre a specifiche regole e<br />
<strong>di</strong>scipline. Di queste articolazioni secondo caratteristiche fisiche, valoriali, strutturali,<br />
paesaggistiche ecc. si trova documentazione e illustrazione nel Quadro Conoscitivo. È<br />
sembrato utile definire i contesti (territoriali) tenendo conto <strong>di</strong> alcuni criteri e riferimenti.<br />
In realtà sono molte le articolazioni che fanno riferimento a sud<strong>di</strong>visione del territorio per<br />
caratteristiche valoriali, strutturali e paesaggistiche, o per singoli aspetti costitutivi o per<br />
aspetti normativi e gestionali. L’in<strong>di</strong>viduazione dei contesti è pertanto una operazione che<br />
va condotta con attenzione e con un duplice sguardo: da un lato, descrivere fenomeni <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versa natura che trovano in uno spazio areale compresenza, influenza o<br />
incompatibilità; dall’altro, avere come obiettivo quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare contesti significativi<br />
per governare la loro manutenzione e la loro evoluzione. Dal primo si evidenzia che è<br />
necessaria una selettiva operazione <strong>di</strong> overlay delle <strong>di</strong>verse perimetrazioni già esistenti o<br />
in<strong>di</strong>viduate nel quadro conoscitivo. Dal secondo, che i contesti devono essere sintesi<br />
descrittive e interpretative orientate a evidenziare le relazioni tra le componenti tematiche<br />
del quadro conoscitivo.<br />
Essere pertanto in grado <strong>di</strong> mostrare il rapporto tra l’impalcato legato alla struttura<br />
profonda del territorio, il suo uso, il suo aspetto, le sue con<strong>di</strong>zioni. Per questo è importante<br />
che ogni ambito-contesto sia descritto, rappresentato e valutato nei suoi caratteri<br />
strutturali e nei suoi processi formativi, nelle sue ragioni storiche e nella sua immagine, in<br />
quello che non si vede e in quello che percepiamo <strong>di</strong>rettamente attraverso i sensi.<br />
Questo approccio risponde a una concezione del territorio che riconosce che caratteri<br />
fisici e geologici, usi, tutele ecc. hanno strette relazioni spaziali, che la geologia implica<br />
altre cose, e che una tutela ha un substrato fisico ben evidente. In questo modo anche le<br />
<strong>di</strong>verse regole sono strettamente legate alla natura del luogo, intendendo per natura del<br />
luogo tutti le espressioni dei suoi caratteri.<br />
Infine, ma aspetto assolutamente centrale e fondamentale, è che i perimetri che vengono<br />
in<strong>di</strong>viduati sul territorio siano significativi e significanti non tanto per il confine che essi<br />
rappresentano, ma per le realtà che cercano <strong>di</strong> descrivere al loro interno. Definire un<br />
perimetro, soprattutto a scala territoriale è spesso un'operazione riduttiva. Descrivere<br />
invece un contesto significa cercare <strong>di</strong> comprendere la natura <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> una<br />
determinata parte del territorio, senza per forza fissarla in una rigida griglia <strong>di</strong> categorie. In<br />
Documento Programmatico Preliminare al PUG 271