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Scarica il numero 1 di Oggi Domani Anziani - FNP CISL Pensionati ...

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PARTE II: IL XVII CONGRESSO NAZIONALE <strong>FNP</strong>-<strong>CISL</strong><br />

I pensionati costituiscono una quota significativa e in rapida crescita<br />

della popolazione dell’UE (120 m<strong>il</strong>ioni, <strong>il</strong> 24%). Mentre oggi vi sono<br />

quattro persone in età lavorativa per ogni citta<strong>di</strong>no europeo <strong>di</strong> 65 anni<br />

o più, nel 2060 tale rapporto <strong>di</strong>venterà <strong>di</strong> due a uno. Le pensioni rappresentano<br />

in me<strong>di</strong>a <strong>il</strong> 10% del P<strong>il</strong> (dal 6% dell’Irlanda al 15% dell’Italia)<br />

e nel 2060 potrebbe raggiungere <strong>il</strong> 12,5%.<br />

Per quanto riguarda la sanità e le cure a lungo termine, l’UE promuove<br />

particolarmente l’accesso, la qualità e la sostenib<strong>il</strong>ità dei sistemi sanitari<br />

nazionali. Da anni ormai, le istituzioni europee r<strong>il</strong>evano come <strong>il</strong><br />

livello della spesa sanitaria nell’area comunitaria stia crescendo più velocemente<br />

rispetto a quello della ricchezza nazionale. Probab<strong>il</strong>mente i<br />

sistemi sanitari offrono gli esempi più eclatanti delle <strong>di</strong>screpanze e dei<br />

<strong>di</strong>slivelli profon<strong>di</strong> che ancora sussistono tra i <strong>di</strong>versi paesi membri, che<br />

spesso portano i citta<strong>di</strong>ni europei a spostarsi in quei paesi dove le possib<strong>il</strong>ità<br />

<strong>di</strong> guarigione da gravi malattie sono più alte o dove determinate<br />

cure risultano più economiche.<br />

A fronte <strong>di</strong> ciò <strong>il</strong> tema della cura ha trovato spazio in ambito europeo<br />

in relazione all’aspetto della conc<strong>il</strong>iazione. Nell’ottica della valorizzazione<br />

delle risorse fam<strong>il</strong>iari l’agenda <strong>di</strong> Lisbona impegna i governi a più<br />

efficaci politiche <strong>di</strong> riconc<strong>il</strong>iazione anche per la cura delle persone non<br />

autosufficienti, sollecitando la creazione <strong>di</strong> conge<strong>di</strong> f<strong>il</strong>iali che permettano<br />

<strong>di</strong> occuparsi dei genitori anziani, e che siano attraenti tanto per<br />

gli uomini quanto per le donne.<br />

L’UE, come evidenziato, si è dotata <strong>di</strong> strumenti e <strong>di</strong> meccanismi elaborati<br />

e sofisticati, regolamentati chiaramente dalla normativa comunitaria,<br />

in materia <strong>di</strong> politiche sociali. Sono normative che in realtà garantiscono,<br />

in nome del principio della sussi<strong>di</strong>arietà, posizioni asettiche e poco<br />

incisive da parte dell’Unione. La forma <strong>di</strong> integrazione regionale più riuscita<br />

e più compiuta allo stato attuale, continua a eludere una realtà<br />

troppo evidente: l’integrazione economica non può prescindere da un’integrazione<br />

sociale, che anzi dovrebbe esserne <strong>il</strong> presupposto. Questo è ciò<br />

che sostengono da anni i sindacati europei, quali la Ces e la Ferpa, oltre<br />

che quelli nazionali. Fa riflettere, per esempio, che nel Trattato <strong>di</strong> Lisbona<br />

si miri ad un rafforzamento del ruolo internazionale dell’UE, con l’obiettivo,<br />

non semplice, <strong>di</strong> raggiungere una politica estera comune, e che<br />

lo stesso sforzo e lo stesso impegno non si riservi a quella che è ormai<br />

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