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PARTE III: XI CONGRESSO REGIONALE CISL LOMBARDIA famiglie, dei giovani e dei pensionati, dei lavoratori immigrati e di quelli italiani, nella piccola e nella grande impresa, non disponiamo di soluzioni generali e teoriche come un “nuovo modello di sviluppo” o un “nuovo stato sociale”. L’assenza di riferimenti socio-economici astratti rende ancor più decisiva la visione che orienta la nostra azione quotidiana alla soluzione dei problemi contingenti, sul piano locale e in generale. La misura del nostro successo è innanzitutto sul concreto terreno della rappresentanza del lavoro e della regolazione sociale secondo la nostra specifica attitudine a contribuire alla costruzione di buone relazioni con gli altri attori sindacali, imprenditoriali e istituzionali. Questa somma di consapevolezze ci chiede, in via preliminare, di tenere conto di alcuni snodi cruciali in cui si gioca il futuro del sindacato, senza trascurare le situazioni reali che definiscono il contesto e le prospettive della nostra presenza e della nostra azione in Lombardia. ■ ❚ ❙ 1.2 La persona e il lavoro: tra legge e contratto La Cisl come associazione di sindacati di lavoratori fonda la propria legittimazione fondamentale sull’adesione dei soci e non su riconoscimenti formali dell’ordinamento giuridico. Lo statuto della Cisl (cioè il contratto sottoscritto dal sindacato con i suoi soci) afferma, nel passaggio cruciale dell’articolo 2, che «al rispetto delle esigenze della persona debbono ordinarsi società e stato». Una formulazione che esclude qualsiasi conflitto strutturale fra il contratto – strumento di libera e diretta regolazione dei rapporti fra le parti private – e la legge, atto con il quale lo stato esercita il potere (necessario al bene comune quanto delicato e da usare con cautela) di intervento di autorità nei liberi rapporti privati, a tutela di interessi generali. La persona, tramite il sindacato, crea diritto Il punto d’incontro di queste due dinamiche è la persona che lavora, vista nella concretezza dei suoi interessi come nell’intangibilità della sua dignità unica e irripetibile. Persona che deve poter essere, quindi, 125
CON LA NOSTRA STORIA, INSIEME AI GIOVANI COSTRUIAMO IL FUTURO sia protagonista della creazione del diritto (come socio del sindacato che contratta e come cittadino che partecipa alla deliberazione democratico-parlamentare come elettore e, se lo vuole, aderendo ai partiti politici), sia beneficiaria di un ordine giuridico giusto e rispettoso della sua libertà e dignità. La Cisl non ha mai negato legittimità all’azione del legislatore, né l’ha mai concepita nei termini di mero “sostegno” all’autonomia contrattuale, ma ha sempre rivendicato il ruolo della persona, anche attraverso il sindacato, come creatrice di diritto, quindi come protagonista e non solo come destinataria finale di un ordine giuridico orientato alla giustizia sociale e alla pace. Su questi presupposti la Cisl ha fondato l’opposizione sostanziale a interventi legislativi che limitino, a vantaggio della politica, il campo di azione e l’autonomia giuridica dell’associazione sindacale (come sarebbe stato per la legge sindacale, e come è oggi quando si ripropongono proposte di legge per regolamentare la rappresentanza e la contrattazione). Le funzioni regolative del contratto e della legge In un ordine costituzionale liberaldemocratico, fondato sulla precedenza dei diritti di libertà rispetto al potere dell’autorità, appartiene alla natura delle cose che la legge non assume funzioni regolative che possono meglio essere svolte direttamente fra le parti interessate attraverso il contratto. Per questo la Cisl è contraria per principio all’approvazione della legge sindacale o delle proposte sulla rappresentanza che comportino la predeterminazione di modelli o di processi tali da interferire nel rapporto fra la libertà del singolo e quella del sindacato. La Cisl guarda invece con favore l’intervento del Parlamento in materia sindacale quando è esercizio del potere di creare un quadro di regole generali, all’interno delle quali l’autonomia contrattuale della persona e quella del sindacato, quindi l’autonomia privata e quella privato-collettiva, si possono esprimere in maniera più ampia ed efficace. 126
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