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CON LA NOSTRA STORIA, INSIEME AI GIOVANI COSTRUIAMO IL FUTURO
lità, diritto ad una infanzia e ad una vecchiaia il più serene possibile,
diritto all’istruzione e alla formazione, diritto ad avere figli, diritto alla
parità di genere e alle pari opportunità... Insomma: diritto alla vita
e a una vita dignitosa.
Un quadro in costante evoluzione
È giusto, ancor più oggi, ricordarlo, perché in questi anni abbiamo assistito:
■ alla progressiva diminuzione, conseguenza dei tagli ai capitoli sociali
del bilancio pubblico, del livello quantitativo, a volte anche
qualitativo, di prestazioni di welfare direttamente erogate dallo
Stato a suo carico e a un ampliamento esponenziale delle quote di
privato presenti nel mercato dei servizi di welfare, così come di
forme specifiche di privato, quali sono il cosiddetto terzo settore o
il no-profit, che in questi anni ha cambiato in alcuni casi le positive
connotazioni delle sue origini: quanta autentica ed esclusiva
donazione di sé e totale gratuità ci sia oggi in taluni soggetti del
cosiddetto terzo settore è una domanda che vale la pena di porsi;
■ inserimento nelle norme legislative e regolamentari, e una conseguente
evoluzione, di varie forme di compartecipazione alla spesa
per i servizi di welfare in capo ai cittadini e alle loro famiglie:
“se prima un servizio te lo davo gratis, adesso ti chiedo di contribuire
con una quota”. Nient’altro che questo sono i ticket sanitari
e le varie tariffe: un modo per recuperare risorse attraverso la
compartecipazione economica dei destinatari e delle loro famiglie
e non più elargite integralmente dalla mano pubblica;
■ alla decisione di passare da uno Stato centralista ad uno Stato federalista.
Percorso oggi di fatto sospeso per l’emergenza economica
che ha indotto a una forte ri-centralizzazione delle decisioni
di governo) ma i cui effetti permangono perché i sindaci vengono
giudicati soprattutto sul welfare, essendo il loro compito
principale la realizzazione di servizi di welfare per la loro comunità;
perché dei ventuno miliardi di cui è composto oggi il bilancio
della nostra Regione, quasi il 90% sono finalizzati a servizi di
welfare. Se si vuole consentire all’elettore di giudicare chi ha elet-
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