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Scarica il numero 1 di Oggi Domani Anziani - FNP CISL Pensionati ...

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CON LA NOSTRA STORIA, INSIEME AI GIOVANI COSTRUIAMO IL FUTURO<br />

giovani <strong>di</strong>plomati e laureati, vale a <strong>di</strong>re: l’impiego pubblico, <strong>il</strong> sistema<br />

cre<strong>di</strong>tizio, le gran<strong>di</strong> imprese a partecipazione pubblica.<br />

Gran parte dei posti <strong>di</strong> lavoro potrebbero arrivare da quei settori dei<br />

servizi che offrono per lo più occasioni <strong>di</strong> lavoro instab<strong>il</strong>i, <strong>di</strong> scarsa<br />

qualificazione e <strong>di</strong> bassi salari. Questa domanda <strong>di</strong> lavoro è stata sì<br />

ut<strong>il</strong>e per assorbire la <strong>di</strong>soccupazione e per alzare i tassi <strong>di</strong> occupazione,<br />

ma ha anche avviato un processo <strong>di</strong> scollamento tra domanda e offerta<br />

<strong>di</strong> lavoro all’interno del Paese che continua. Non vi sono state<br />

politiche volte ad in<strong>di</strong>rizzare l’offerta <strong>di</strong> lavoro verso la preparazione<br />

delle figure professionali <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e reperimento, né volte ad elevare<br />

la qualità della domanda <strong>di</strong> lavoro e renderla più vicina all’offerta.<br />

Questo insieme <strong>di</strong> fattori è all’origine dei massicci flussi immigratori<br />

(spesso irregolari) che hanno caratterizzato l’ultimo decennio.<br />

Se questa tendenza non viene invertita, continueremo ad avere due<br />

mercati del lavoro, tra loro separati: uno con posti <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> scarsa<br />

qualificazione e bassi salari, che andranno agli immigrati, e uno <strong>di</strong> posti<br />

<strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> <strong>di</strong>screta qualità, che saranno però insufficienti per dare<br />

occupazione alla forza lavoro italiana <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e, soprattutto a giovani,<br />

donne e lavoratori anziani.<br />

Il risultato finale è un mercato del lavoro strutturato in modo del tutto<br />

inefficiente e socialmente inaccettab<strong>il</strong>e. Si tratterebbe <strong>di</strong> un dualismo<br />

del mercato del lavoro ben più serio <strong>di</strong> quello tanto sban<strong>di</strong>erato<br />

tra lavoratori «protetti» e «non protetti».<br />

Che fare? Occorre agire su due versanti. Il primo riguarda la domanda<br />

<strong>di</strong> lavoro. La qualità dei posti <strong>di</strong> lavoro va assolutamente migliorata<br />

e va resa più fac<strong>il</strong>e la conc<strong>il</strong>iazione fra vita e lavoro. In altri Paesi,<br />

<strong>il</strong> lavoro nei settori in espansione dei servizi alle persone e alle imprese<br />

non è relegato ai margini della struttura occupazionale, come<br />

spesso avviene da noi. Inoltre si usa la leva fiscale per promuovere<br />

attività del settore privato (e privato sociale) nel campo dei servizi <strong>di</strong><br />

assistenza e previdenza, integrando e arricchendo <strong>il</strong> carattere universale<br />

del welfare pubblico. Lo sv<strong>il</strong>uppo del welfare aziendale nel nostro<br />

Paese è un primo passo non solo per garantire un allargamento<br />

dei servizi del welfare, ma anche per strutturare una offerta qualifi-<br />

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