Scarica il numero 1 di Oggi Domani Anziani - FNP CISL Pensionati ...
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PARTE III: XI CONGRESSO REGIONALE <strong>CISL</strong> LOMBARDIA<br />
lavoro irregolare e nel contempo promuovere con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>gnitoso<br />
è impegno primario della tutela della persona.<br />
Per tali ragioni <strong>il</strong> lavoro rappresenta <strong>il</strong> percorso priv<strong>il</strong>egiato per l’integrazione<br />
nella nostra comunità e, contribuendo alla promozione <strong>di</strong><br />
una cultura fondata sul rispetto della <strong>di</strong>gnità della persona, contrasta<br />
le <strong>di</strong>scriminazioni e riconosce nella <strong>di</strong>versità un’opportunità per costruire<br />
un modello sociale maggiormente inclusivo.<br />
Una contrattazione che si fa carico delle <strong>di</strong>versità<br />
Per assolvere a questa fondamentale esigenza sociale, <strong>il</strong> sindacato <strong>di</strong>spone<br />
della contrattazione collettiva nazionale e può puntare sullo sv<strong>il</strong>uppo<br />
<strong>di</strong> quella aziendale. Contando sulle sue varie articolazioni la<br />
contrattazione collettiva è in grado <strong>di</strong> corrispondere concretamente alle<br />
attese delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati tendendo in considerazione<br />
le <strong>di</strong>verse esigenze socio-culturali <strong>di</strong> cui sono portatori.<br />
L’attenzione alle <strong>di</strong>fferenze, <strong>di</strong> origine, <strong>di</strong> genere, <strong>di</strong> età, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione<br />
famigliare sfida la contrattazione collettiva ma, ancor prima, la nostra<br />
capacità <strong>di</strong> rappresentanza.<br />
Il rapporto annuale sul fenomeno migratorio del Ministero del Lavoro<br />
e delle Politiche sociali ha stimato che in Italia sono presenti più <strong>di</strong><br />
900m<strong>il</strong>a minori stranieri (<strong>il</strong> 20% del totale <strong>di</strong> stranieri), <strong>di</strong> cui 650.000,<br />
secondo i dati forniti dalle anagrafi, sono nati in Italia (<strong>il</strong> 13,3% della<br />
popolazione immigrata) e 300.000 (secondo i dati relativi ai visti per<br />
ricongiungimento) nati all’estero e giunti in un secondo momento per<br />
riunirsi alla famiglia.<br />
Giovani stranieri e <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza<br />
Giovani che nascono e crescono nelle nostre città, stu<strong>di</strong>ano nelle università,<br />
parlano con inflessione <strong>di</strong>alettale, sono ad oggi considerati<br />
stranieri, senza peraltro aver mai conosciuto <strong>il</strong> paese <strong>di</strong> origine dei genitori.<br />
Per rimuovere <strong>il</strong> rischio <strong>di</strong> costruire una generazione senza ra<strong>di</strong>ci<br />
e legami, è ormai improrogab<strong>il</strong>e conseguire <strong>il</strong> riconoscimento della<br />
citta<strong>di</strong>nanza ai giovani <strong>di</strong> seconda generazione, figli <strong>di</strong> immigrati,<br />
nati o cresciuti in Italia.<br />
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