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Scarica il numero 1 di Oggi Domani Anziani - FNP CISL Pensionati ...

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CON LA NOSTRA STORIA, INSIEME AI GIOVANI COSTRUIAMO IL FUTURO<br />

anni è andata in larga misura persa. Sarà inoltre <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e che in futuro<br />

possa essere aumentato l’impiego pubblico in misura consistente. Le<br />

poche risorse fiscali dovranno essere ut<strong>il</strong>izzate soprattutto come “leva”<br />

per attivare risorse <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i (come ad esempio quelle del cosiddetto<br />

privato-sociale) e rispondere ad una domanda latente che può essere<br />

portata alla superficie (soprattutto nel campo dei servizi alle persone e<br />

alle imprese). Il ricorso al “privato” e alla sussi<strong>di</strong>arietà, non deve ridurre<br />

<strong>il</strong> perimetro né mortificare <strong>il</strong> carattere universale del welfare<br />

pubblico. Ma un “welfare mix” è possib<strong>il</strong>e, forse inevitab<strong>il</strong>e, considerate<br />

le con<strong>di</strong>zioni del b<strong>il</strong>ancio pubblico e <strong>il</strong> livello piuttosto elevato<br />

della attuale pressione fiscale.<br />

Una particolare r<strong>il</strong>evanza avranno nelle <strong>di</strong>namiche del mercato del lavoro<br />

le politiche <strong>di</strong> “invecchiamento attivo”, senza le quali l’aumento<br />

dell’offerta <strong>di</strong> lavoratori anziani sollecitata dalle riforme delle pensioni<br />

rischia <strong>di</strong> trasformarsi in problema sociale non in<strong>di</strong>fferente.<br />

■ ❚ ❙ 2.4 Il ristagno sociale<br />

Nel Rapporto 2012 sulla coesione sociale si parla dell’Italia come “una<br />

società stagnante, bloccata e tendenzialmente fam<strong>il</strong>istica”: i dati relativi<br />

alla mob<strong>il</strong>ità sociale sono pressoché invariati dal 1998, con <strong>il</strong> Nord<br />

Italia che presenta una minore <strong>di</strong>namicità rispetto alle altre aree geografiche.<br />

A cinque anni dall’inizio della crisi, la rottura dei meccanismi<br />

<strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tarietà sociale rappresenta una leva in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e per mettere<br />

in campo energie e risorse ut<strong>il</strong>i ad affrontare la sfida posta dai<br />

nuovi modelli socioeconomici: quella della creazione <strong>di</strong> lavoro.<br />

Oltre a valorizzare i canali <strong>di</strong> mob<strong>il</strong>ità già <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i, è ut<strong>il</strong>e in<strong>di</strong>viduare<br />

nuovi meccanismi che possano mettere in moto la nostra società.<br />

L’istruzione come ascensore sociale<br />

Tra i canali tra<strong>di</strong>zionali, l’istruzione rappresenta <strong>il</strong> principale ascensore<br />

sociale, nonostante <strong>il</strong> persistere <strong>di</strong> forti <strong>di</strong>suguaglianze nelle opportunità<br />

educative legate alla classe sociale (in Italia la probab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong><br />

laurearsi per una persona <strong>il</strong> cui padre non abbia completato gli stu<strong>di</strong><br />

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