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I. Rappresentare: dottrina e pratica ■ ❚ ❙ 1.1 La via dell’associazione Con il perdurare della crisi, assetti sociali faticosamente edificati negli anni rischiano di frantumarsi e di lasciare campo aperto alla rigenerazione di un mondo di caste. Crescono le distanze tra una quota ristretta di privilegiati e un mondo comune che, nell’avanzare della povertà materiale, vede ridursi gli spazi dell’emancipazione e del progresso sociale e culturale. La questione del lavoro è diventata l’emergenza lavoro. La giustizia oltre l’emergenza In assenza di una progettualità condivisa, gli effetti su un’umanità dolente del cedimento di intere strutture economiche e della lunga crisi dello stato sociale, intaccano i pilastri della convivenza civile e democratica. In questo spaesamento, le persone possono richiamarsi ai valori insiti nella loro singola umanità ma sembrano in difficoltà a identificare i valori sociali positivi e a contrastare gli egoismi individualistici. Peraltro, sotto le maschere dell’utilitarismo che dà forma al mercato, agiscono potenti monopoli, subdole corporazioni che sanno difendersi con tutti gli strumenti leciti e, troppo sovente, illeciti. Gli attori politici possono ipotizzare di avere un potere salvifico ma nella loro pretesa di espandersi senza limiti rischiano di conculcare le libertà individuali e di agire come un potere unificante, nuovo monopolio definitivo. Eppure le persone e le loro famiglie esprimono negli ambiti sociali e territoriali in cui vivono un’insopprimibile e umana esigenza Oggidomani anziani, n. 1 2013 RIPARTIRE. Tracce di discussione 121
CON LA NOSTRA STORIA, INSIEME AI GIOVANI COSTRUIAMO IL FUTURO di comunità, fonte di legittimazione della sfera politica cui affidare la rappresentatività degli interessi generali. In questo mondo disarmonico, diventano decisivi gli spazi in cui agiscono i soggetti sociali espressione di valenze comunitarie costruite su interessi individuali che, nel sommarsi, prendono nuova forma, esprimono specifiche domande di utilità collettiva e sono capaci di orientarsi razionalmente agli interessi generali e al bene comune. Il principio regolativo di questo processo è la giustizia, ponte ideale e concreto tra la persona-fine e la società nel suo insieme. Il principio di giustizia opera all’interno della sfera morale individuale e vale a rendere coerenti tra loro le scelte individuali e le scelte collettive così che si sostengano reciprocamente. Rappresentanza e libertà L’azione di rappresentanza, fonte costituiva della Cisl, è l’espressione razionale di questa insopprimibile esigenza di armonia e di giustizia e della sua realizzazione concreta, tramite l’affermazione del principio di uguaglianza necessario per generare speranza. Per il sindacato il campo in cui coltivare la giustizia è quello del lavoro, delle attività economiche e della convivenza sociale. L’impegno più arduo è quello di creare nuova fiducia individuale nell’azione collettiva e nei suoi risultati misurati nella dimensione fondamentalmente umana che dà spessore a ogni passo sulla strada della partecipazione. Il libero sindacato, la Cisl, libera e autonoma più di altri, è il luogo di queste coerenze originarie e concrete, tanto indispensabili quanto precarie perché non agiscono in un mondo incontaminato. Nella durezza di una realtà che implica compromessi e contaminazioni, la piena ed autentica libertà sindacale è costantemente messa in dubbio non tanto sul piano ideale, quanto nella sua natura storica. Essa deve essere rigenerata in continuazione agendo sulla linea di confine che la distingue dalle funzioni assolte dal sindacato. Dal punto di equilibrio tra questi due estremi, quello della libertà da un lato e quello della funzione dall’altro, dipendono la natura e i fini della Cisl e la concezione del vivere civile in cui la Cisl si riconosce. Così come sono stati definiti da nostri fondatori e così come sono ora affidati alla nostra responsabilità. 122
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