Scarica il numero 1 di Oggi Domani Anziani - FNP CISL Pensionati ...
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L’apporto femmin<strong>il</strong>e al lavoro e al welfare<br />
PARTE III: XI CONGRESSO REGIONALE <strong>CISL</strong> LOMBARDIA<br />
Il <strong>di</strong>vario nella partecipazione delle donne e degli uomini alla vita economica<br />
del nostro paese è ancora un elemento <strong>di</strong> arretratezza rispetto<br />
al quadro europeo. Le <strong>di</strong>sparità riguardano non solo l’ingresso nel mercato<br />
del lavoro, ma anche <strong>il</strong> livello delle retribuzioni e lo sv<strong>il</strong>uppo delle<br />
carriere. È evidente che politiche <strong>di</strong> sostegno all’occupazione femmin<strong>il</strong>e<br />
avrebbero effetti <strong>di</strong> sostegno alla crescita economica del Pase, in<br />
quanto innalzerebbero i red<strong>di</strong>ti e i consumi in<strong>di</strong>viduali o famigliari. Ma<br />
nel contempo potrebbero incrementare la richiesta <strong>di</strong> servizi, specie<br />
quelli <strong>di</strong> cura per i figli o per i genitori anziani, non prodotti nella famiglia.<br />
L’investimento sui servizi concorre a una qualificazione del sistema<br />
<strong>di</strong> welfare oltre a rappresentare una possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo occupazionale<br />
e professionale. Per favorire una crescita complessiva si rendono<br />
d’altro canto necessarie azioni <strong>di</strong> investimento, a partire dalle politiche<br />
<strong>di</strong> conc<strong>il</strong>iazione famiglia-lavoro per una più equ<strong>il</strong>ibrata re<strong>di</strong>stribuzione<br />
degli impegni <strong>di</strong> cura dei figli, ma anche dei famigliari che necessitano<br />
<strong>di</strong> assistenza, con gli impegni lavorativi e professionali.<br />
Nell’ambito <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> revisione della spesa pubblica, quale<br />
principale strumento per affrontare la sfida della riduzione del debito<br />
collettivo, <strong>il</strong> sindacato conferma la volontà <strong>di</strong> costruire percorsi partecipati<br />
e responsab<strong>il</strong>i tesi a rispondere al bisogno <strong>di</strong> riqualificazione dei<br />
servizi, nell’ottica <strong>di</strong> una miglior tutela delle persone e delle famiglie,<br />
attraverso <strong>il</strong> contrasto alle inefficienze e alla spesa improduttiva, e con<br />
<strong>il</strong> giusto riconoscimento dell’impegno profuso e della professionalità<br />
dei lavoratori del comparto.<br />
Gli immigrati, risorsa umana e <strong>di</strong> lavoro<br />
L’ultimo rapporto della Caritas (ottobre 2012) conferma che in Lombar<strong>di</strong>a<br />
risiede <strong>il</strong> 23,5% dei 5 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> stranieri che vivono nel nostro<br />
paese. Al 31 <strong>di</strong>cembre 2011 nella nostra regione erano presenti 1 m<strong>il</strong>ione<br />
e 178 m<strong>il</strong>a immigrati regolari. Da 2008 i flussi <strong>di</strong> immigrazione<br />
si sono solo leggermente attenuati, ma sono ancora intensi soprattutto<br />
in Lombar<strong>di</strong>a, Veneto e soprattutto Em<strong>il</strong>ia Romagna.<br />
Nella profonda crisi occupazionale in atto rispetto, ai nostri connazionali<br />
gli immigrati mostrano una maggiore capacità <strong>di</strong> tenuta. Sebbene <strong>il</strong> tasso<br />
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