Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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In Friuli con Antonio Andreuzzi<br />
Questa grave notizia mise la costernazione a tutti. Si radunarono i<br />
membri principali dei comitati del Friuli, <strong>di</strong> Treviso, <strong>di</strong> Belluno e vi<br />
prese parte Tolazzi che in quei giorni era arrivato a Navarons dall’Italia<br />
regia con mio figlio * ed altri ufficiali garibal<strong>di</strong>ni, per assumere il comando<br />
degli insorti.<br />
L’infausta notizia del Tirolo servì <strong>di</strong> pretesto ad alcuni paurosi del nostro<br />
partito per <strong>di</strong>chiararsi contrari all’agire.<br />
Nella casa del sig. Osvaldo Perosa <strong>di</strong> Villanova calorosamente si <strong>di</strong>scusse<br />
la questione se in vista al doloroso incidente tirolese, dovesse<br />
aver luogo l’iniziativa fissata pel giorno 4, o se si dovesse a tempo più<br />
opportuno aggiornare. Io <strong>di</strong>chiarai che si doveva assolutamente insorgere<br />
il dato giorno, perché aggiornando si dava tempo alla polizia austriaca<br />
che s’era messa sulle tracce <strong>di</strong> tutto scoprire e <strong>di</strong> impadronirsi<br />
delle persone non solo, ma dei mezzi materiali con tanto pericolo e <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o<br />
preparati; fatto che avrebbe portato lo scoraggiamento nel<br />
Veneto e reso ri<strong>di</strong>colo il nostro partito stesso <strong>di</strong> fronte ai moderati,<br />
mentre invece insorgendo in guerriglie sulla catene delle Alpi, si poteva<br />
ravvivare l’entusiasmo e la fede nei Tirolesi, non spenti ma indeboliti.<br />
Sostenevano calorosamente la mia parte Tolazzi e Bonal<strong>di</strong>. Parlarono<br />
contro Zuzzi dott. Mattia <strong>di</strong> Codroipo ** e G.B. Cella, sostenendo<br />
che da soli non si faceva niente e che bisognava dare tempo ai tirolesi<br />
<strong>di</strong> rifarsi.<br />
* Silvio Andreuzzi (1842-1912). Figlio del dottor Antonio <strong>di</strong> Navarons, giovanissimo<br />
partecipò alla seconda guerra d’In<strong>di</strong>pendenza, rimanendo ferito a San<br />
Martino. Giunto in Sicilia nel 1860 venne ferito al Volturno. Nel 1862 partecipò<br />
ai fatti <strong>di</strong> Sarnico e dell’Aspromonte. Fu tra i protagonisti dei Moti Friulani<br />
del 1864. Scampato all’arresto fu con Garibal<strong>di</strong> a Bezzecca dove venne nuovamente<br />
ferito. L’anno successivo raggiunse Garibal<strong>di</strong> a Monterotondo e venne<br />
fatto prigioniero a Men<strong>tana</strong>. Deluso da come l’Italia andava formandosi<br />
emigrò in America del sud (Argentina e Paraguay) dove esercitò la professione<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>co per oltre trent’anni. Tentò <strong>di</strong> fare l’impren<strong>di</strong>tore, ma, dopo alcuni<br />
investimenti sbagliati, fu costretto a tornare in patria. Morì a Navarons dopo<br />
lunga malattia assistito amorevolmente dalla moglie Carlotta.<br />
** Mattia Zuzzi (1838-1921). Partecipò con i Mille alla liberazione della Sicilia.<br />
Personaggio molto controverso, verrà chiamato in causa spesso nelle pagine<br />
successive. <strong>La</strong> sua figura e la sua condotta sono emblematiche della classe <strong>di</strong>rigente<br />
nel Friuli post - unitario che me<strong>di</strong>ante una conversione e un trasformismo<br />
opportunista abbandonò gli ideali repubblicani e solidaristici del Risorgimento<br />
per far parte convinta del nuovo Stato monarchico conservatore.<br />
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