Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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108 MARZIANO CIOTTI<br />
<strong>di</strong>scendevano monti per schermirsi dal nemico, finché non veniva opportunità<br />
<strong>di</strong> batterlo.<br />
I nomi <strong>di</strong> questi monti e passi oltre citati sono: Navedeit, Do<strong>di</strong>smala,<br />
Corda, Gereach, Val Ruvolons, Andreana, Forca Clau<strong>tana</strong>, Val Infier,<br />
Navalesc, Castello, Forca del Poul, Pecolat, Tasseit, Tronconere, Antro<br />
del Castello ecc. *<br />
A Selis la banda, riposata alquanto, gira sorvegliando gli accessi per sorprendere<br />
qualche corpo nemico, non gli vien fatto. Il giorno 21 ottobre, inseguita<br />
da più lati, e quasi attorniata si sottrae salendo il Canal Piccolo, e<br />
dopo aver fatto alt all’antro del Cerâr, onde rifugiarsi s’arrampica per le<br />
balze Rupat ed arriva alla forca del Poul e si cala nella valle Silisia, tutto il<br />
giorno sotto la pioggia. **<br />
Si <strong>di</strong>scende il monte Tasseit e s’arriva a Pecolat, capanna pastoreccia<br />
posta alla sinistra del torrente Silisia, che ingrossato non si può guadare.<br />
Il 23 si passò il torrente s’ascende il versante nor<strong>di</strong>co del Raut trascorrendo<br />
la notte e quella successiva nella capanna dei Marcolina Polaz,<br />
posta nella Valina. ***<br />
* Questi luoghi non sono citati secondo l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> percorrenza né tutti hanno visto<br />
passare gli insorti. Si ritiene che Andreuzzi volesse circoscrivere il territorio<br />
teatro dell’insurrezione nominandone i luoghi principali e i limiti geografici.<br />
** Andreuzzi appare reticente e sicuramente sbrigativo nel raccontare l’avventura<br />
tra i monti. Dagli interrogatori processuali <strong>di</strong> alcuni partecipanti all’insurrezione,<br />
costituitisi dopo i fatti, si viene a conoscenza <strong>di</strong> interessanti particolari.<br />
Poco prima dell’alba del 21 ottobre un simpatizzante precede <strong>di</strong> poco<br />
gli austriaci provenienti da Tramonti, e permette l’or<strong>di</strong>nato ripiegamento della<br />
banda Andreuzzi lungo il Canal Piccolo <strong>di</strong> Meduna. Alla guida della colonna<br />
c’è Antonio Bolda da Inglagna aggregatosi agli insorti e che per questo sarà<br />
condannato ad un periodo <strong>di</strong> reclusione. Due abitanti <strong>di</strong> Selis vengono costretti<br />
a seguirli per trasportare il pentolone della polenta. Si fermano all’antro<br />
del Cerâr, al riparo dalla pioggia, per mangiare un po’ <strong>di</strong> quella polenta abbrustolita<br />
su <strong>di</strong> un fuoco improvvisato. S’arrampicano sulla cresta nord della quota<br />
1670 subito ad Est della forca del Poul, raggiungendo la medesima. In forcella<br />
i portatori si rifiutano <strong>di</strong> continuare e vengono minacciati da Tolazzi con<br />
la pistola e “salvati” dai buoni uffici <strong>di</strong> <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong>.<br />
*** A Pecolat arrivano il 21 ottobre sera e vi restano tutto il 22, il 23 mattina si<br />
spostano a Valina dove trascorrono quella notte e anche quella del 24. Risulta<br />
quin<strong>di</strong> evidente la svista <strong>di</strong> Andreuzzi che nelle sue memorie prosegue citando<br />
il 24 come giorno in cui lasciano Valina per Basson. Anche le date precedenti<br />
non collimano con altre testimonianze.