Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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Nella campagna dell’Agro romano<br />
in una sua lettera a me <strong>di</strong>retta in data 11 febbraio 1870, relativamente<br />
al fatto <strong>di</strong> Men<strong>tana</strong>, egli mi scriveva: Voi sapete ch’io non<br />
credevo nel successo ed ero convinto essere meglio concentrare tutti<br />
i mezzi sopra un forte movimento in Roma, che non irrompere nella<br />
provincia; ma una volta l’impresa iniziata, giovai quanto potei.<br />
Continua il Generale: Io non dubito dell’asserzione <strong>di</strong> Mazzini,<br />
ma il danno era fatto. O egli non fu in tempo ad avvisare i suoi fautori,<br />
o questi vollero continuare nel danno. 53<br />
Più <strong>di</strong> 2 mila furono coloro che <strong>di</strong>sertarono. Con un esercito<br />
ridotto nei ranghi e notevolmente demoralizzato, Garibal<strong>di</strong> progetta<br />
una guerriglia prolungata per stancare il nemico. Dispone<br />
<strong>di</strong> vali<strong>di</strong> graduati ai quali affida <strong>di</strong> occupare le posizioni strategiche<br />
<strong>di</strong> Sant’Angelo, Ponticelli e Monteporci.<br />
Ripren<strong>di</strong>amo il racconto <strong>di</strong> Jessie White Mario, testimone <strong>di</strong>retta<br />
<strong>di</strong> quei tragici avvenimenti, che ricorda più volte, in alcuni<br />
passaggi anche piuttosto critici, il nostro <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong>:<br />
Il comandante Menotti aveva già rinforzata la posizione <strong>di</strong> vigna<br />
Santucci, col battaglione <strong>Ciotti</strong>, pronto in Men<strong>tana</strong>, che formava il<br />
centro della linea. Seconda linea <strong>di</strong> centro, la seconda e la sesta colonna,<br />
entro Men<strong>tana</strong>; i sopravvenenti battaglioni 21°, 22°, 23°, linea<br />
<strong>di</strong> sinistra. <strong>La</strong> colonna Cantoni, alla riserva <strong>di</strong>etro Men<strong>tana</strong>. Tali<br />
i provve<strong>di</strong>menti del Generale.<br />
A Civitavecchia, erano sbarcati assieme a 3.000 francesi i mici<strong>di</strong>ali<br />
fucili chassepots. *<br />
In tutto si mossero in circa 7 mila tra francesi e pontifici contro<br />
4 mila 570 garibal<strong>di</strong>ni.<br />
Continua la Mario il suo racconto, a <strong>di</strong>r il vero in modo piuttosto<br />
confuso:<br />
L’abbandono funesto <strong>di</strong> Monteporci e <strong>di</strong> Montelupari, la negligenza<br />
ingiustificabile del maggiore <strong>Ciotti</strong> e le insignificanti esplorazioni<br />
dei fiancheggiatori del maggiore Stallo, onde il suo battaglione<br />
<strong>di</strong> cortissimo spazio antecedeva alla brigata, abilitarono il nemico <strong>di</strong><br />
cogliere all’improvviso in marcia e <strong>di</strong> attaccare vigorosamente e<br />
* I “Chassepots” erano i nuovissimi fucili francesi a retrocarica con una cadenza<br />
<strong>di</strong> tiro molto più rapida rispetto a quelli antiquati dei garibal<strong>di</strong>ni.<br />
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